Note storiche |
Si tratta di un basso corpo di fabbrica a due piani, di modesto disegno architettonico e più volte rimaneggiato, organizzato per sette assi su via Santa Reparata e per due su via Guelfa: qui il fronte è contrassegnata da due pietrini a rotella, erosi ma ancora leggibili come recanti una testina di cherubino, che riconducono l'immobile alle proprietà del Capitolo Fiorentino. Simili rotelle compaiono su numerosi edifici di questo tratto di via Guelfa e di via Santa Reparata, a ricordarci come quest'ultima strada, da questo lato e fino all'incrocio con via Ventisette Aprile, fosse stata tracciata su terreni di pertinenza del Duomo (i cui possedimenti si estendevano comunque anche ben oltre questo limite), che qui aveva provveduto all'erezione di case da allivellare a famiglie di modeste condizioni economiche. Si vedano al proposito i numeri civici 6 rosso, 11, 13-15, 41-19 rosso, ma molti altri pietrini un tempo dovevano qui esistere a contrassegnare i singoli immobili, assieme ad un numero d'ordine che ne individuava la posizione nel registro delle possessioni del Capitolo. La stessa situazione si ripropone per via San Zanobi nel tratto rispondente a questo. Vari cabrei settecenteschi con piante e prospetti e riferimento al numero di cherubino che identificava l'immobile sono stati pubblicati e commentati, nella loro rappresentatività nell'ambito della tipologia delle case a schiera, da Gian Luigi Maffei. Attualmente, tuttavia, risulta difficile ricondurre i disegni all'esistente, per le trasformazioni subite dalle singole unità edilizie in ragione di soprelevazioni, di riconfigurazioni delle facciate e di unificazione di più case, soprattutto nel corso dell'Ottocento. Per ciò che riguarda nello specifico la nostra casa si segnala come su uno dei pietrini richiamati si possa ancora leggere (con quale difficoltà) il numero romano d'ordine, probabilmente 3. |