Scheda Tabernacolo dell'Arte dei Linaioli e Rigattieri (Orsanmichele)

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via de' Lamberti
Denominazione Tabernacolo dell'Arte dei Linaioli e Rigattieri (Orsanmichele)
Altre denominazioni Tabernacolo della statua di San Marco
Affacci .
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Donatello (Donato de' Bardi, d.), Brunelleschi Filippo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il tabernacolo custodisce la copia della statua in marmo apuano raffigurante San Marco (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata da Donatello tra il 1411 e il 1413 per l'Arte dei Linaioli e Rigattieri, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "La statua marmorea del San Marco, patrono dell'Arte dei Linaioli, è la prima realizzata da Donatello per il complesso di Orsanmichele. Con buona probabilità fu collocata nella nicchia assegnata all'Arte, nella facciata meridionale, verso la fine dell’anno 1413. Dai documenti sappiamo che, quattro anni prima, l'Arte aveva commissionato allo scultore Niccolò di Pietro Lamberti un blocco di marmo apuano per la monumentale scultura, ricompensandolo con 28 fiorini. Il marmo fu concesso a Donatello nel 1411 perché lo scolpisse, impegnandosi a consegnare la scultura finita, «dorata e ritta con ogni ornamento opportuno», entro il primo novembre 1412. Nell'aprile 1413, tuttavia, l'opera non era ancora del tutto finita così come il tabernacolo, la cui realizzazione, nel frattempo, era stata affidata a Perfetto di Giovanni e Albizzo di Pietro. Secondo Giorgio Vasari, Donatello, nella fase iniziale, aveva condiviso il lavoro con Filippo Brunelleschi, e aveva rischiato di non vedere la sua opera collocata nel tabernacolo, perché, vista a terra, non era piaciuta ai committenti. Ottenuto il permesso di issarla nella nicchia e facendo solo finta di modificarla, ottenne la stupefatta approvazione di tutti. Il San Marco, da sempre ammirato per i suoi valori formali e per la grande forza con cui esprime gravità ed impegno morale, ha però sofferto, per quanto attiene la sua fortuna critica, del ricorrente confronto col San Giorgio, risolto spesso a favore di quest'ultimo. Al pari delle altre statue marmoree esposte nelle nicchie esterne di Orsanmichele, fu oggetto di almeno due patinature color bronzo stese tra la fine del Settecento e la fine dell’Ottocento, per motivi sia conservativi sia estetici. La statua fu allontanata dalla sua sede in occasione dell'ultimo conflitto mondiale e fu rimossa di nuovo dal tabernacolo nel 1977. L’accurato restauro, condotto dall'Opificio delle Pietre Dure nel 1986, ritrovando la fluidità del modellato e le impronte delle dorature (sui capelli, sulla barba, sul libro, sul cuscino e sugli orli della veste) ha messo in luce quanto di ancora gotico sussiste in questa scultura, spesso considerata come la prima opera totalmente rinascimentale nel percorso artistico del grande scultore fiorentino. Osservando la statua nel Museo, oltre alla postura ponderata, si noti la leggera torsione della figura che un tempo la faceva sporgere leggermente dalla nicchia, tanto da non farla apparire rigidamente frontale come le statue di tradizione gotica, ma da indurre nel riguardante l'idea di uno spazio infinito verso il quale è proiettato lo sguardo del santo".
Bibliografia Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento.
Approfondimenti August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Anna Maria Giusti, Ernesto Tucciarelli, Angelo Venticonti, Note su un restauro in corso: il San Marco marmoreo di Donatello, in "OPD Restauro. Quaderni dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze", I, 1986, pp. 24-33; Anna Maria Giusti, Due interventi su marmi donatelliani: il San Marco e il sepolcro di Baldassarre Cossa, in Donatello Studien, a cura di Monika Cämmerer, Italienische Forschungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, serie 3, XVI, München, Bruckmann, 1989, pp. 113-120; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006.
Documentazione fotografica Campo in corso di aggiornamento.
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 26/07/2019
Data ultima modifica 19/12/2021
Data ultimo sopralluogo 10/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini
Tags scultura.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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