Scheda Tabernacolo dell'Arte dei Medici e degli Speziali (Orsanmichele)

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via de' Lamberti
Denominazione Tabernacolo dell'Arte dei Medici e degli Speziali (Orsanmichele)
Altre denominazioni Tabernacolo della statua della Madonna della Rosa
Affacci .
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Piero di Giovanni Tedesco.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il tabernacolo custodisce la copia della statua in marmo raffigurante la Madonna della Rosa (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata da Piero di Giovanni Tedesco attorno al 1399 per l'Arte dei Medici e degli Speziali, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "La statua, detta Madonna della Rosa per il mazzetto di rose canine che il Bambino cerca di afferrare dalle mani della Madre, non è documentata ed è stata quindi oggetto di numerose ipotesi critiche culminate con l'attribuzione, accettata dalla maggior parte degli studiosi, a Piero di Giovanni Tedesco, scultore tardogotico di origine nordica spesso citato nei documenti dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Nonostante la sua formazione e la sua precedente esperienza presso il cantiere del Duomo di Milano, l'artista mostra qui una chiara aderenza a modelli formali fiorentini, volumetricamente pieni e arrotondati. La monumentalità della statua, percepibile soprattutto osservando le foto che la ritraggono all'interno del tabernacolo, è ottenuta con un sapiente calcolo ottico. Infatti, la scultura nella nicchia appare come un tuttotondo di maestosa grandezza: in realtà, come si può appurare vedendola nel Museo, essa è un misurato altorilievo, che, riportato entro la nicchia, si amalgama coerentemente ai punti di vista del tabernacolo. L'opera, della quale sono state notate anche le analogie con la pittura neo-giottesca, per la ricerca di equilibrio e compostezza che la contraddistingue, è nota per il documentato episodio dello sfregio, che costò la vita al 'marrano' che se ne era reso colpevole, ricordato nell'iscrizione latina posta nella base e datata allo stesso anno del guasto, il 1493. Tra le statue del perimetro di Orsanmichele la Madonna della Rosa è stata oggetto di grande devozione da parte del popolo fiorentino. Come il San Giorgio di Donatello (per l'eccelso valore estetico), la Madonna (per l'affezione religiosa) ha così ricevuto speciali attenzioni. Lo stato di conservazione, visibilmente migliore rispetto a quello in cui si trovano le altre scultore marmoree di Orsanmichele, è dovuto al fatto che - proprio per ragioni devozionali - l’opera fu spostata nel 1628 all'interno della Chiesa, per poi tornare all’esterno nel 1925. Trecento anni al riparo hanno preservato la statua dal degrado, salvandola anche dalle patinature color bronzo a cui furono sottoposte, tra la fine del Settecento e l'Ottocento, le altre statue marmoree del perimetro dell'edificio. La statua è stata restaurata nel 1996 a cura dell'allora Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, rivelando una superficie integra, anche se graffiata in alcune zone da un'antica, drastica pulitura. Non rimangono tracce di doratura, a parte quella sul mazzetto di rose, mentre tracce di colore sul colletto dell'abito del Bambino lasciano presumere la presenza di cromie oggi perdute".
Bibliografia Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento.
Approfondimenti August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Andrea Corsini, La Madonna della Rosa e l'Arte dei Medici e Speziali in Firenze, in "La Lettura", dicembre 1925, pp. 948-950; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006; Firenze Ebraica, itinerario illustrato, a cura di Lionella Viterbo, Giovanna Bossi e Pia Ranzato, Firenze, Aska Edizioni, 2019, pp. 25-27.
Documentazione fotografica Campo in corso di aggiornamento.
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 26/07/2019
Data ultima modifica 19/12/2021
Data ultimo sopralluogo 10/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini
Tags scultura.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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