Scheda Tabernacolo dell'Arte dei Giudici e dei Notai (Orsanmichele) |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via dei Calzaiuoli |
Denominazione |
Tabernacolo dell'Arte dei Giudici e dei Notai (Orsanmichele) |
Altre denominazioni |
Tabernacolo della statua con San Luca |
Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Niccolò di Pietro Lamberti, Stoldo di Gino Lorenzi. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il tabernacolo custodisce la copia della statua in bronzo raffigurante San Luca (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata dal Giambologna tra il 1597 e il 1602 per l'Arte dei Giudici e dei Notai, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "Le vicende relative alla statua di San Luca - che è firmata e datata IOA. BOL. BELG. MDCII - sono ben descritte in una serie di documenti, dei quali alcuni emersi e pubblicati solo recentemente. La commissione della statua è da collocare nel progetto cinquecentesco di ammodernamento del tabernacolo, già occupato da un San Luca marmoreo, attualmente esposto al Museo Nazionale del Bargello, eseguito entro il 1406 da Niccolò di Pietro Lamberti, autore anche del tabernacolo. A questo fine l'Arte dei Giudici e dei Notai aveva inizialmente incaricato lo scultore Stoldo di Gino Lorenzi da Settignano che, prima di morire nel 1582, aveva solo fatto in tempo a procurarsi il marmo. La sua morte determinò la commissione allo scultore fiammingo e la decisione di realizzare la statua in bronzo, come erano quelle del Ghiberti e del Verrocchio poste nella stessa facciata su via dei Calzaioli. Dalla data dell'incarico al Giambologna, nel 1583, alla data di ultimazione, nel 1602, passò quasi un ventennio durante il quale lo scultore, nonostante le pressioni dell'Arte, fu distolto dal lavoro dovendo dare la precedenza alle numerose commissioni granducali. E' certo comunque che, nel 1590, già esisteva nella bottega dell'artista il modello in terra a grandezza reale, che sarebbe servito per la fusione, ed altrettanto certo appare che l'impostazione della figura, sebbene aggiornata al momento dell'effettiva realizzazione, presenta soluzioni figurative di accentuato manierismo, che bene si inquadrano nella produzione degli anni Ottanta, piuttosto che in quella Seicentesca del maestro. Il San Luca ha sofferto di un'immeritata sfortuna critica, nonostante si tramandi che lo stesso Bernini l'avesse, insolitamente, molto lodata. Le ha nociuto l'essere stata erroneamente considerata un'opera attardata, prodotta dall'artista in vecchiaia, e le ha ugualmente nociuto la somiglianza con la statua marmorea del San Matteo Apostolo del Duomo di Orvieto, allogata al Giambologna nel 1595, eseguita da Francavilla nel 1600 e per questo creduta antecedente al San Luca, mentre invece i documenti ci autorizzano ad affermare che l'ideazione di quest'ultimo e il bozzetto in terracotta, che servì poi al Francavilla, precedettero la commissione orvietana. L'opera è stata restaurata, insieme al Santo Stefano e al San Giovanni Evangelista di Lorenzo Ghiberti, tra il 2001 e il 2002. Il restauro e le copie sono stati realizzati a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze, grazie alla generosità della Ross Family Charitable Foundation di New York". |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Alessandro Cecchi, Documenti inediti sul San Luca del Giambologna e la committenza dell’Arte dei Giudici e Notai o del Proconsolo, in "Antichità Viva", XXXIII, 1994 [1995], 6, pp. 9-15; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Alessandro Cecchi, Documenti inediti sul San Luca del Giambologna, in Giambologna tra Firenze e l’Europa, atti del convegno internazionale (Firenze, Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte), Firenze, Centro Di, 2000, pp. 29-45; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di aggiornamento. |
Risorse in rete |
Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
26/07/2019 |
Data ultima modifica |
19/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
03/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini |
Tags |
scultura. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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