Scheda Tabernacolo dell'Arte dei Mestri di Pietra e di Legname (Orsanmichele) |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Orsanmichele |
Denominazione |
Tabernacolo dell'Arte dei Mestri di Pietra e di Legname (Orsanmichele) |
Altre denominazioni |
Tabernacolo delle statue dei Santi Quattro Coronati |
Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nanni di Banco (Giovanni di Antonio di Banco, d.). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il tabernacolo custodisce la copia del gruppo statuario in marmo apuano raffigurante i Santi Quattro Coronati (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata da Nanni di Banco tra il 1409 e il 1417 per l'Arte dei Maestri di Pietra e di Legname, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "L'opera è, tra quelle eseguite per i tabernacoli di Orsanmichele, l'unica con quattro figure, a rappresentare quattro martiri cristiani uccisi da Diocleziano ed eletti quali patroni dell’Arte dei Maestri di Pietra e di Legname, di cui facevano parte anche architetti e scultori. Secondo la tradizione cristiana, infatti, Castorio, Claudio, Sempronio e Nicostrato erano abilissimi artisti, colpevoli di essersi rifiutati di erigere una statua del dio Esculapio per l'Imperatore. Su questo gruppo, come per il San Filippo e il Sant'Eligio eseguiti dallo stesso artista, non ci sono pervenuti i documenti di allogagione, ma le fonti sono concordi nell'attribuirlo a Nanni di Banco. Molto controversa è invece la data di esecuzione, così come la successione cronologica delle tre opere dello scultore a Orsanmichele, al punto che, in relazione alla data più o meno precoce di volta in volta ipotizzata dalla critica, è stata spiegata l'indubbia classicità del gruppo scultoreo come una meta (dal linguaggio tardo gotico a quello rinascimentale) o invece come una partenza ancora trecentesca verso un successivo, raffinato goticismo. Gli studi più recenti, sulla base anche di documenti inediti, collocano il gruppo nel periodo compreso tra il 1409 ed il 1416/17. L’opera appare pervasa da un forte spirito anticheggiante per le pose solenni e per la collocazione stessa delle figure a semicerchio. Oltre a documentare l'abilità con cui lo scultore ha saputo organizzare il gruppo (che interagisce mirabilmente all'interno dello stretto spazio della nicchia), le quattro statue sono infatti un precoce esempio di figure acconciate e abbigliate all'antica, secondo quell'interesse per l'arte classica che a Firenze cominciò a diffondersi con forza proprio a partire dal primo decennio del Quattrocento. I quattro Santi sono stati scolpiti usando tre blocchi di marmo: le due figure di sinistra sono tratte infatti da altrettanti blocchi di marmo, mentre quelle di destra (le più sofisticate, per lo studio delle posture e per il naturalismo dei gesti) sono entrambe ricavate da un unico blocco. Il gruppo è stato rimosso nel 1999 e restaurato nel 2001 asportando i residui della patina color bronzo che, tra la fine del Settecento e l'Ottocento, era stata stesa su tutte le statue marmoree del complesso, al fine di armonizzarle con le restanti in bronzo". |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Pierre Du Colombier, Les Quatre-Couronnés patrons des tailleurs de pierre, in "La Revue des Arts", 1952, pp. 209-218; Marita Horster, Nanni di Banco: Quattro Coronati, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXXI, 1987, 1, pp. 59-80; Mary Bergstein, The Date of Nanni di Banco's Quattro Santi Coronati, in "The Burlington Magazine", CXXX, December 1988, pp. 910-913; Catherine King, Narrative in the Representation of the Four Crowned Martyrs: Or San Michele and the Doge’s Palace, in "Arte Cristiana", LXXIX, 1991, pp. 81-89; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Anna Maria Giusti, Carlo Lalli, Giancarlo Lanterna, Mauro Matteini, Simone Porcinai, Maria Rizzi, Salvatore Siano, Indagini storiche e diagnostiche per il restauro dei 'Santi Quattro Coronati' dalla facciata di Orsanmichele a Firenze, in "OPD Restauro. Quaderni dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze", n.s., XIII, 2001, pp. 143-150; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di aggiornamento. |
Risorse in rete |
Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
26/07/2019 |
Data ultima modifica |
19/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
19/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini |
Tags |
scultura. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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