Scheda Monumento equestre di Cosimo I |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Piazza della Signoria |
Denominazione |
Monumento equestre di Cosimo I |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Alberghetti Giovanni, Susini Antonio. |
Uomini illustri |
Cosimo I de' Medici |
Note storiche |
Il monumento, opera tra le più significative del Giambologna, fu probabilmente già concepito da Francesco I de' Medici fin dal 1563 ma realizzato solo successivamente, sotto Ferdinando I, in un lungo percorso progettuale ed esecutivo documentato tra il 1587 (anno della commissione granducale) e il 1599. Il personaggio è raffigurato quale condottiero, il volto barbato girato verso Palazzo Vecchio e il centro della piazza, con indosso un'armatura alla moderna decorata da raffinati rilievi con motivi all'antica, in sella a un vigoroso cavallo immaginato al trotto, la criniera agitata dal vento, il tutto eseguito nell'ambito di un consapevole inserimento dell'opera all'interno di una lunga e nobile tradizione, segnata sia da modelli antichi come il Marco Aurelio di Piazza del Campidoglio a Roma, sia dai più vicini episodi del Gattamelata a Padova di Donatello e del Colleoni del Verrocchio a Venezia. Sulla base, in marmo, sono tre rilievi bronzei dedicati alle imprese di Cosimo I, "in uno de' quali si rappresenta la coronazione del mentovato Granduca Cosimo, da esso meritata Ob zelum Religionis, praecipuumque Justitiae studium, come si legge nell'iscrizione. Nel secondo la gloriosa entrata nella città di Siena, ubbidiente al suo comando, dopo la conseguita vittoria. E nel terzo, quando dal Senato Fiorentino, essendo ancor egli giovinetto, ne fu creato Duca di Firenze, lasciando luogo nella quarta facciata ad una nobile, ed altrettanto erudita iscrizione..." (Del Bruno 1757). La realizzazione è ampiamente attestata dai documenti d'archivio già resi noti da Iodoco Del Badia (1868), recentemente ricordati e ampiamente commentati da Davide Gasparotto (2006). La complessa fusione avvenne nella fonderia di Borgo Pinti (si veda alla scheda relativa al palazzo Bellini Delle Stelle di quella via) nella notte tra il 27 e il 28 settembre del 1591, sotto la direzione dello specialista veneziano Giovanni Alberghetti, con il concorso di altri diciotto artefici (tra i quali Antonio Susini) e alla presenza di don Giovanni de' Medici. Il 5 dicembre successivo si avviarono le opere per fondare il basamento il marmo, eseguito dallo scalpellino Jacopo di Zanobi Piccardi. Condotte in piazza le fusioni, il 7 maggio del 1594, si innalzò il cavallo il 10 maggio e il cavaliere il 14 successivo. Agli anni successivi e comunque entro il 1599 sono da datarsi i due scudi bronzei con l'arme dei Medici, la targa con l'iscrizione dedicatoria e i tre rilievi bronzei. Questi ultimi, di straordinaria ricchezza di invenzione e di eccelsa esecuzione, raffigurano, come accennato, Il riconoscimento di Cosimo duca da parte del Senato fiorentino (1537, su uno dei lati brevi del basamento), L'ingresso trionfale nella città di Siena (1560, su uno dei lati lunghi), L'incoronazione di Cosimo I (1570, sull'altro lato lungo). "Con la sua imponenza e con la sua collocazione strategica, in linea con le statue della cosiddetta 'arighiera davanti al Palazzo Vecchio (il Marzocco, simbolo della città, i colossali David di Michelangelo ed Ercole e Caco del Bandinelli, la Giuditta di Donatello, tradizionale incarnazione della 'florentina libertas'), il monumento segna la definitiva 'conquista' da parte dei Medici dello spazio ad alta densità simbolica di piazza della Signoria, trasmettendo in tal modo un ben preciso messaggio ideologico, che ai rilievi narrati del basamento - modellato su quello michelangiolesco del Marco Aurelio - viene lasciato il compito di veicolare esplicitamente“ (Gasparotto 2006). Nel febbraio del 2020 è stato annunciato un accordo tra il Comune di Firenze e la maison Ferragamo Spa che prevede un intervento di restauro al monumento e ad altre opere della piazza. |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, pp. 111-112; Cambiagi 1765, p. 180; Cambiagi 1771, pp. 191-192; Cambiagi 1781, pp. 178-179; Lastri 1821, VI, pp. 74-75; Firenze 1845, p. 208; Formigli 1849, pp. 181-182; Burci 1875, pp. 80-82; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 66-69. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Statua equestre di Cosimo I, aneddoto di scultura, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 73-74; Iodoco Del Badia, Documenti inediti della Statua equestre di Cosimo I dei Medici, modellata da Giovanni Bologna e fusa da Giovanni Alberghetti, Firenze, Bencini, 1868; La statua equestre di Cosimo I, in "Arte e Storia", XV, 1896, 3, p. 23; Davide Gasparotto, Cavalli e Cavalieri. Il monumento equestre da Giambologna a Foggini, in Giambologna: gli dei, gli eroi. Genesi e fortuna di uno stile europeo nella scultura, catalogo della mostra (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, 2 marzo-15 giugno 2006) a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Dimitrios Zikos, Firenze-Milano, Giunti Editore, 2006, pp. 88-105. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sul monumento sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Statua equestre di Cosimo I su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
19/04/2020 |
Data ultima modifica |
19/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
monumento, scultura. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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