Note storiche |
Il villino, secondo quanto riportato nel repertorio di Andrea Cecconi (2009) è da identificarsi con quello abitato da Giovanni Papini dal 1937 al 1956, anno della sua morte. Si tenga tuttavia presente come insistano in quest'area due villini in aderenza, del tutto simili e di stile oramai novecentesco, il secondo con accesso da via Jacopo Nardi 31, il che potrebbe aver creato una errata identificazione dell'immobile, originariamente segnato dal numero civico 10. D'altra parte appaiono sufficientemente corrispondenti ad ambedue - fatte salve le inevitabili trasformazioni occorse negli anni successivi - le descrizioni del 'villino Papini', una "bella costruzione solida, quadrata, col lato frontale spezzato da un avancorpo, la facciata color giallo spento, ricca di motivi ornamentali un po' in stile Liberty, senza però essere pesanti o decadenti. Costruita di due piani, un sottosuolo abitabile e un grande solaio. Vi è annesso un giardino (detto gli orti del Guerrazzi per gli incontri domenicali dello scrittore con gli amici artisti, poeti e scrittori), un garage e una serra (...). Una bella villa ottocentesca insomma ombreggiata, a levante da palme e tigli e a nord, da un alto cedro. Un grande cancello sul davanti che nessuno apre mai e un cancellino vicino sullo stesso lato che ne rappresenta il vero ingresso. Lo studio di Papini era quello la cui finestra resta a destra della porta d'ingresso. Il muretto di rossi mattoni, fatto a scacchiera, fra i due ingressi era sempre coperto da edera e di alloro mentre in fondo, dietro alla villa, lo spazio era usato come orto" (Cecconi 2009). In ragione della residenza dello scrittore, come accennato, dobbiamo considerare la casa e il luogo frequentata dai massimi rappresentanti della cultura del tempo, tra i quali Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Nicola Lisi, Mario Luzi, Bruno Cicognani. Nel giardinetto ha più volte giocato la piccola nipote di Papini, l'attrice Ilaria Occhini. |