Scheda Statua a Niccolò Machiavelli (loggiato degli Uffizi) |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazzale degli Uffizi |
Denominazione |
Statua a Niccolò Machiavelli (loggiato degli Uffizi) |
Altre denominazioni |
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Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Bartolini Lorenzo, Lazzeri Gilberto, Palumbo Stefano. |
Uomini illustri |
Machiavelli Niccolò. |
Note storiche |
La statua fa parte del quarto gruppo di tre sculture collocate nelle nicchie del loggiato degli Uffizi nel 1846, nell'ambito di un ambizioso progetto teso a rendere omaggio ai "Grandi Toscani" e ad arricchire di opere lo spazio con il coinvolgimento di molti dei maggiori scultori dell'Ottocento, concretizzatosi tra il 1842 e il 1856 per un totale di ventotto sculture celebrative e per il quale si rimanda alla scheda relativa alla statua a Leonardo da Vinci, nella quale sono sintetizzate la storia e gli intenti dell'impresa. La scultura in oggetto, come accennato, fu inaugurata nel 1846 ed è opera di Lorenzo Bartolini. Più in particolare l'opera, già assegnata a Aristodemo Costoli, fu nel 1843 commissionata a Bartolini, peraltro nello stesso anno nominato membro della Deputazione che soprintendeva all'intero progetto celebrativo. L'opera finita fu inaugurata il giorno di San Giovanni del 1846 (assieme alle statue di Cosimo Pater Patriae e di Amerigo Vespucci) e posta nella tredicesima nicchia del loggiato di levante, dove ancora è collocata. Machiavelli, come sottolineato dallo stesso Bartolini in una lettera a Carlo Milanesi, è raffigurato nell'atto di meditare sulla triste sorte dell'Italia (si tenga presente il parallelismo con la situazione contemporanea e con il pensiero risorgimentale) mentre poggia il suo libro su una colonna allusiva alla decadenza dell'Impero Romano e dell'Italia, cinta alla base da due rami di quercia e di lauro oramai secchi. "Per riprodurre l'effigie del Machiavelli, lo scultore, che si era rivolto ad amici eruditi affinché lo aiutassero nelle sue ricerche, aveva avuto la possibilità di ispirarsi a numerose fonti iconografiche: oltre alla stampa dello Zocchi che riproduceva il ritratto dipinto da Santi di Tito, lo scultore ebbe a disposizione due maschere funebri ritrovate in una casa di via Guicciardini concesse al Bartolini dai proprietari" (Iacopozzi 2001). Per quanto riguarda le vicende conservative si segnala l'intervento di restauro effettuato sull'opera nel 2000 da Roberta Fabri e Francesca Magrini (se ne veda la dettagliata relazione in Gli uomini illustri 2001) nell'ambito di un cantiere che ha interessato tutta la serie di statue del loggiato, sostenuto dalla Starhotels. Nell'occasione tutte le sculture sono state dotate di dissuasori di volatili. Da lamentare la mancata piena attuazione del progetto di manutenzione a suo tempo programmata che ha portato a diffusi depositi di polvere in buona parte inevitabilmente causati dal cantiere per i nuovi Uffizi. |
Bibliografia |
Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Stefania Iacopozzi, Le statue degli "illustri Toscani" nel loggiato degli Uffizi, Firenze, Alinea, 2000; Stefania Iacopozzi, Gilberto Lazzeri, Stefano Palumbo, in Gli uomini illustri del loggiato degli Uffizi. Storia e restauro, a cura di Magnolia Scudieri, Firenze, Edifir, 2001, pp. 115-119; Annarita Caputo, Culto e memoria degli uomini illustri nella storia di Firenze, Firenze, Polistampa, 2007. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Campo in corso di revisione. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/11/2021 |
Data ultima modifica |
20/11/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
statua. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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