Scheda Statua a Leonardo da Vinci (loggiato degli Uffizi) |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazzale degli Uffizi |
Denominazione |
Statua a Leonardo da Vinci (loggiato degli Uffizi) |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Pampaloni Luigi, Casciani Alberto. |
Uomini illustri |
Leonardo da Vinci. |
Note storiche |
La statua fa parte del primo gruppo di quattro sculture collocate nelle nicchie del loggiato degli Uffizi nel 1842, nell'ambito di un ambizioso progetto teso a rendere omaggio ai "Grandi Toscani", direttamente collegabile a un'idea già profilatasi ai tempi di Cosimo I quando, come attesta una lettera di Baccio Bandinelli del 1578, si era già pensato a un ciclo statuario volto a glorificare il mecenatismo mediceo attraverso la raffigurazione degli uomini distintisi nelle lettere, nella politica e nelle armi. Tale idea era stata ripresa nell'Ottocento dall'editore fiorentino Vincenzo Batelli negli anni in cui era impegnato nella decorazione del proprio palazzo in via Sant'Egidio (1834), pensando, per il reperimento delle ingenti risorse economiche necessarie all'impresa, di basarsi sul diffuso sistema della sottoscrizione pubblica. Per l'attuazione fu istituita una Deputazione che, per le cure di due tra i due più autorevoli membri, Gino Capponi e Giovan Battista Niccolini, stese una prima lista di personaggi toscani degni di essere scolpiti e da sottoporre alla censura granducale. Nonostante l'approvazione del granduca Leopoldo II del 1836, le impreviste difficoltà economiche della tipografia del Batelli portarono a un arresto del progetto e quindi all'istituzione di una Nuova Deputazione nel 1841, guidata da Giovanni Benericetti Talenti, prefetto dell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Pur mantenendo il sostegno pubblico tramite l'acquisto di azioni, fondamentale fu in questa fase il ricorso ai proventi di tombole pubbliche tenute nello stesso piazzale degli Uffizi, dal 1842, quattro volte l'anno in occasione di ricorrenze particolarmente sentite dai fiorentini (Carnevale, Giovedì Santo, San Giovanni e Rificolona). Così, nel 1842, il primo gruppo di quattro statue (Lorenzo de' Medici, Leonardo, Michelangelo e Dante) fu collocato nelle nicchie nel corso di una solenne cerimonia. Nel 1843 si giunse alla scelta definitiva dei grandi da raffigurare, divisi per serie e all'interno ordinati cronologicamente: i padri della Patria, i padri delle arti, i padri della lingua e della letteratura, gli storici e i politici, gli esploratori dei nuovi mondi, i difensori delle libertà repubblicane, gli scienziati. Così come gli uomini illustri dovevano essere toscani, ugualmente toscani dovevano essere gli artisti chiamati ad eseguire le varie opere e toscano il materiale usato (marmo scelto dalle cave di Seravezza) con l'intento di contribuire anche a sostenere le industrie locali. Per il prosieguo dei lavori furono determinanti i contributi della famiglia granducale che si assunse direttamente il costo delle sculture dedicate a Giotto, Nicola Pisano e Galileo. Inoltre "il legame coll'impresa fu mantenuto dallo stato granducale accollando alle Regie fabbriche gli oneri per il collocamento delle opere ed infine fu suggellato dall'accettazione del passaggio di proprietà e dei doveri di tutela di tutto il complesso, al momento dello scioglimento della Deputazione che aveva portato a termine la complessa decorazione" (Caputo 2007). In buona sostanza si trattò di un'impresa - conclusasi nel 1856 con la collocazione della ventottesima statua, in questo caso di Vincenzo Consani e raffigurante Pier Antonio Micheli - che vide la partecipazione di vari e diversi settori della popolazione, seguita con attenzione dagli intellettuali e dagli artisti del momento, con il coinvolgimento diretto di molti dei maggiori scultori dell'Ottocento toscano. La statua in oggetto, come accennato, fu inaugurata nel 1842 ed è opera di Luigi Pampaloni. Più in particolare la commissione fu affidata all’artista nel 1836 ma ancora nel 1840 risultava in lavorazione. Fu quindi terminata e posta solo nel 1842 nella quinta nicchia (a partire dalla sinistra del loggiato). Nel giugno del 1845 fu spostata nell'ottava, che è ancora oggi la sua attuale collocazione. "La nobiltà del concetto, la maestà della figura e al tempo stesso la fine esecuzione dei particolari assicurarono al Pampaloni l'approvazione da parte del pubblico e della critica" (Iacopozzi 2001). Il nome del personaggio fu inciso sul plinto nel 1843. Per quanto riguarda le vicende conservative si segnala l'intervento di restauro effettuato sull'opera nel 2000 da Alberto Casciani (se ne veda la dettagliata relazione in Gli uomini illustri 2001) nell'ambito di un cantiere che ha interessato tutta la serie di statue del loggiato, sostenuto dalla Starhotels. Nell'occasione tutte le sculture sono state dotate di dissuasori di volatili. Da lamentare la mancata piena attuazione del progetto di manutenzione a suo tempo programmata che ha portato a diffusi depositi di polvere in buona parte inevitabilmente causati dal cantiere per i nuovi Uffizi. |
Bibliografia |
Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Vincenzo Batelli, Rendiconto di Vincenzo Batelli ai signori soscrittori per lo scolpimento delle 28 statue di illustri toscani, Firenze, coi tipi di V. Batelli e compagni, 1839; Giovanni Benericetti-Talenti, L'inaugurazione delle XXVIII statue di illustri toscani nel portico degli Uffizi in Firenze: ricordo agli amatori sinceri delle glorie nazionali, Firenze, co' tipi Calasenziani, 1856; F. Moisè, Sopra un progetto d'associazione pell'esecuzione di 28 statue in marmo, rappresentanti illustri toscani da collocarsi nelle nicchie della Fabbrica degli Uffizi in Firenze, Firenze, per Leonardo Ciardetti, 1856; Stefania Iacopozzi, Le statue degli "illustri Toscani" nel loggiato degli Uffizi, Firenze, Alinea, 2000; Stefania Iacopozzi, Alberto Casciani, in Gli uomini illustri del loggiato degli Uffizi. Storia e restauro, a cura di Magnolia Scudieri, Firenze, Edifir, 2001, pp. 84-89; Annarita Caputo, Culto e memoria degli uomini illustri nella storia di Firenze, Firenze, Polistampa, 2007. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Campo in corso di revisione. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/11/2021 |
Data ultima modifica |
20/11/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
statua. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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