Scheda Palazzo della Borsa Merci |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Via Por Santa Maria 57r |
Denominazione |
Palazzo della Borsa Merci |
Altre denominazioni |
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Affacci |
piazza del Mercato Nuovo, via di Capaccio, volta dei Mercanti |
Proprietà |
Camera di Commercio fiorentina, Gruppo Benetton. |
Architetti - Ingegneri |
Rossi Eugenio, Tonelli Alberto, Casamonti Marco. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Gemignani Sineo, Ghelli Ferdinando, Grazzini Renzo, Lensi Corrado, Martini Quinto, Colacicchi Giovanni. |
Uomini illustri |
Brunelleschi Filippo, Arnolfo di Cambio, Lachera (Giuseppe Lacheri, d.). |
Note storiche |
L'edificio sorge su un'area segnata dalle vestigia delle Terme romane, dai resti della Porta di Santa Maria e da alcune case di fondazione medioevale, tutte rase al suolo a seguito delle distruzioni operate dall'esercito tedesco in ritirata la notte tra il 3 e il 4 agosto 1944. Nella lunga e dibattuta fase di ricostruzione della zona questa porzione venne destinata all'edificio della Borsa Merci, progettato da Eugenio Rossi e Alberto Tonelli con fronti in pietra a filaretto ed eretto tra il 1949 e il 1953 tra accese polemiche, ancora ben presenti nelle annotazioni dello stradario di Bargellini e Guarnieri: "Le mine dirompenti avevano fatto cadere la cortina di edifici, fra Por Santa Maria e l'attuale via del Capaccio, scoprendo la brunelleschiana facciata posteriore del Palagio di Parte Guelfa. Si pensò allora di non ricostruire su quella zona, che sarebbe potuta diventare archeologica, per la presenza di ruderi romani, e di lasciare che il Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa guardasse Arnolfo del Palazzo Vecchio. Illusione! La Camera di Commercio riuscì ad ottenere tutti i permessi dal Comune, dalla Soprintendenza ai Monumenti e persino dal Consiglio superiore delle Belle Arti, per la costruzione su quel suolo doppiamente sacro per le vestigia romane e per il martirio bellico, del nuovo Palazzo della Borsa Merci, il più brutto tra tutti gli edifici fiorentini, voluto da non fiorentini, con l'autorizzazione di non fiorentini". D'altra parte "se dal punto urbanistico si può, col senno di poi, giudicare discutibile la localizzazione in quel punto di un ulteriore attrattore di traffico, non si può tuttavia negare che la presenza della Borsa Merci e degli altri uffici camerali aveva comunque sottratto quell'area alla speculazione privata e l'aveva in ogni caso guadagnata ad un uso pubblico. Un uso peraltro che, riguardando l'economia da vicino, e in forma 'alta' (non la semplice bottega, quindi, ma un luogo di incontro, di conoscenze, di attività direzionali), interpretava forse nel modo più vivo la grande tradizione storica del luogo" (dal sito della Camera di Commercio fiorentina). Riflessioni queste ultime che, per quanto in astratto condivisibili, assumono un diverso significato dal momento in cui l'edificio è stato assegnato in locazione alla società danese di abbigliamento H&M Hennes & Mauritz, che qui nel novembre del 2008 ha aperto un megastore. Nel 2016 il complesso è stato venduto dalla Camera di Commercio a Edizione Property del Gruppo Benetton, che ha espresso la volontà di investire in un intervento di riqualificazione architettonica, affidando il progetto allo Studio Archea Associati di Firenze (Marco Casamonti). Gli interni, di un certo interesse per i due grandi saloni al piano terra e al piano interrato, con doppi volumi a sbalzo e affacci interni, sono stati interessati da un intervento di ristrutturazione nel 1999, legato alla spostamento in questa sede dell'Azienda Speciale Promofirenze, già in via Orcagna; in occasione degli ulteriori lavori promossi dalla H&M sono stati poi occultati alla vista i pannelli pittorici che li decoravano, completati alla fine del 1953 da Sineo Gemignani, Ferdinando Ghelli, Renzo Grazzini e Corrado Lensi, destinati a evocare, attraverso l'esaltazione del lavoro e dei commerci, la ripresa della vita sociale ed economica dopo la fine della guerra. Sul lato di via di Capaccio, sotto il portico, è una scultura in pietra raffigurante una Filatrice dello scultore Quinto Martini. Sul lato della piazza del Mercato Nuovo, sulle bozze di pietra in prossimità del cantone con via Por Santa Maria, è incisa una lunga iscrizione che ricorda le antiche vestigia del luogo, le distruzioni operate dalla guerra, la nuova costruzione voluta dalla Camera di Commercio e la sua apertura nel 1953, il tutto sormontato da un bronzo con l'agnello recante tra le zampe il vessillo crociato, emblema dell'Arte della Lana. Da lo stesso lato, verso via del Capaccio, è una bella Madonna con il Bambino del pittore Giovanni Colacicchi (Madonna di Porta), commissionata all'artista nel 1953. Vicino a questa è una piccola targa posta nel 2005 in memoria del venditore ambulante Giuseppe Lacheri (1811-1864), detto Il Lachera. |
Bibliografia |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 190; III, 1978, pp. 165-166; Salvadori Guidi 1996, pp. 46-48, n. 63; Firenze 2005, p. 256. |
Approfondimenti |
Silvia Pieraccini, Palazzo dell'ex Borsa Merci di Firenze a Edizione Property (Gruppo Benetton) per 71,6 milioni, in "Il Sole 24 Ore",18 febbraio 2016; Ilaria Ciuti, Borsa Merci, griffe e locali: Benetton pensa in grande, in "La Repubblica", 20 luglio 2017. |
Documentazione fotografica |
Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0023721 (particolare del tabernacolo di Giovanni Colacicchi). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 51491 (tabernacolo di Giovanni Colacicchi, 1972). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 6045, 6046, 6047, 6048, 6049, 6050 (documentazione fotografica relativa agli scavi e ai ritrovamenti archeologici nell'area, 1945-1950); 11988, 11989, 11990, 11991, 11992, 11993, 11994, 11995, 11996, 11997, 11998, 11999, 12000, 12001, 12002, 12003, 12004, 12005, 12006, 12007, 12008, 12009, 12010, 12011, 12012, 12013, 12014, 12015, 12016, 12017, 12018, 12019, 12020, 12021, 12022, 12023, 12024, 12025, 12026, 12027, 12028, 12029, 12030, 12031, 12032, 12033 (documentazione fotografica relativa agli scavi e ai ritrovamenti archeologici nell'area, 1945-1950); 182468 (particolare del bassorilievo, 1995); 182488 (particolare del tabernacolo della Madonna di Porta, 1995); 182489, 182490, 182491, 182492 (particolari delle pitture murali interne, 1995). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dall'ampia scheda presente nel sito ufficiale della Camera di Commercio fiorentina. Nella banca dati online dell'archivio storico Luce si segnala un filmato relativo alle polemiche legate alla costruzione dell'edificio (La Settimana Incom 00553, 1951). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
19/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/07/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
iscrizione, lapide, scultura, tabernacolo. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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