Scheda Palazzo Martellini |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Via Maggio 9 |
Denominazione |
Palazzo Martellini |
Altre denominazioni |
Palazzo Martellini del Falcone, palazzo Rosselli del Turco |
Affacci |
via de' Vellutini, via Toscanella, via de' Velluti |
Proprietà |
Velluti, Ugolini, Martellini, Pecori, Stefanini, Landini, Soldani Bensi, Ganucci, Favi, Harris, Rosselli del Turco. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Dell'esistenza di una grande casa in questo luogo documenta Donato Velluti nella sua Cronica domestica scritta tra il 1367 e il 1370, dicendola edificata da Bonaccorso di Pietro Velluti attorno al 1260 e, d'altra parte, la stessa toponomastica delle vie che delimitano l'isolato testimonia dell'antica presenza di un ceppo di fabbriche di questa famiglia, tra le prime a stabilirsi nell'Oltrarno e a tracciare, nei terreni di sua proprietà, l'attuale via Maggio. Nel corso del Quattrocento (come meglio si dirà in seguito) la fabbrica assunse l'attuale configurazione. Il possesso dell'edificio si mantenne della famiglia Velluti fino al Cinquecento, quando passò agli Ugolini (ma alcuni testi indicano anche il nome dei Corbinelli), che già possedevano un edificio sull'angolo tra via Maggio e lo sdrucciolo de' Pitti. Nel 1619 la casa fu poi acquistata da Lionardo Martellini e, in questa occasione, oltre all'apposizione degli scudi sulla facciata, si operarono alcune migliorie, tra le quali presumibilmente l'inserimento delle due finestre inginocchiate al piano terreno. Nel 1644 il palazzo pervenne ai Pecori, grazie al matrimonio di Francesco Maria Pecori con Alessandra Martellini, che lo possedettero fino al 1765 senza tuttavia mai abitarlo. Dopo vari passaggi di proprietà (Stefanini, Landini, Soldani Bensi, Ganucci, Favi, Harris) fu acquistato nel 1859 dai Rosselli del Turco che, nella seconda metà del secolo, intrapresero importanti lavori di ridistribuzione degli spazi interni finalizzati alla realizzazione di vari appartamenti. Nonostante il palazzo si imponga nella via come uno dei più importanti, non risultano notizie circa il suo autore, così come rimane ancora incerto il periodo e il nome della famiglia che ne commissionò le trasformazioni a definirne dimensioni e caratteristiche attuali. Il fronte, sviluppato su tre piani fuori terra per sette assi, presenta sostanzialmente caratteri quattro cinquecenteschi, nel solco della tradizione fiorentina, non fosse per la inusuale presenza dei due portoni ad arco gemelli posti al centro del piano terreno, quello a sinistra attualmente vetrina di un negozio di antiquariato. Come già accennato le belle finestre inginocchiate poste ai lati sono invece da considerarsi frutto di un intervento oramai databile al Seicento. Ai piani superiori si dispiegano sette assi di finestre ad arco, allineate su un ricorso in pietra, incorniciate da bozze in pietra lavorate al piano nobile in modo simile alle ghiere dei portali, al terzo piano appena accennate. Sugli angoli, profilati da bozze di pietra disposte a pettine, sono due scudi con una variante l'arme dei Martellini del Falcone (di rosso, al monte di sei cime d'oro sostenente un falcone sorante dello stesso con la zampa destra alzata, in atto di afferrare un sonaglio con il becco; e alla banda diminuita d'azzurro attraversante il tutto). In pianta l'edificio si sviluppa attorno a un piccolo cortile, in parte porticato, al quale si accede dalla strada attraverso uno stretto e lungo androne coperto con volta a botte: per quanto modificato nel corso dell'Ottocento (quando da una porzione fu ricavato lo scalone condominiale per dare accesso ai diversi appartamenti nei quali era stato diviso il palazzo) il cortile conserva elementi quattrocenteschi, alcuni forse riconducibili alle più antiche case dei Velluti. Sul fondo dell'androne è dipinto uno scudo con il motto "In media virtus" e l'arme dei Rosselli del Turco. E' documentato alla primavera del 1910 un intervento di restauro alle facciate, promosso dagli stessi Rosselli del Turco. Le molte scritte imbrattanti a vernice già segnalate nella precedente redazione di questa scheda, particolarmente estese sui fronti che guardano a via de' Vellutini e via de' Velluti, sono state recentemente coperte da una sommaria ma efficace tinteggiatura localizzata. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia |
Elenco 1902, p. 256; Limburger 1910, n. 446; Bertarelli 1937, pp. 289-290; Limburger-Fossi 1968, n. 446; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 183; Cesati 2005, I, p. 364. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 54143, 54144, 54145, 54146, 54147 (veduta d'insieme e particolari del prospetto su via Maggio, 1970); 71057 (veduta d'insieme del prospetto su via Maggio, 1974). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Martellini su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI0409 |
ID univoco regionale |
90480170487 |
Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
17/09/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
17/09/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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