Scheda Palazzo Pannocchieschi

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Via Maggio 28- 28A
Denominazione Palazzo Pannocchieschi
Altre denominazioni Palazzo d'Elci, palazzo Peruzzi de' Medici
Affacci via del Presto di San Martino 37
Proprietà Corbinelli, Pannocchieschi d'Elci, Peruzzi de' Medici, Gagnosi, Schippisi.
Architetti - Ingegneri Silvani Gherardo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Oliphant Margaret Oliphant.
Note storiche Erano qui in antico alcuni modesti edifici e una casa grande dei Corbinelli che, nella seconda metà del Cinquecento, provvidero a unificare in unico palazzo le varie proprietà. In questo periodo (1576), secondo quanto annotato da Guido Carocci nel suo "Illustratore fiorentino" per il 1906, l'edificio sarebbe stato tenuto in locazione anche da Bianca Cappello (che dai Corbinelli aveva acquistato le altre case sulle quali aveva eretto la propria residenza) quale annesso al proprio palazzo. Circa un secolo dopo, restaurato dall'architetto Gherardo Silvani, l'immobile fu dato nel 1672 in locazione al conte Filippo Pannocchieschi d'Elci, che lo acquistò definitivamente nel 1699 e promosse notevoli lavori di ampliamento, decorazione e trasformazione sia al primo piano che al piano terra, dove vennero realizzati il nuovo ingresso e il cortile. La famiglia Pannocchieschi conservò la proprietà (che vide il lento formarsi della imponente collezioni di libri rari di Angelo Maria d'Elci, poi donata alla biblioteca Mediceo Laurenziana) fino alla metà dell'Ottocento. In questi stessi anni (1859) il secondo piano del palazzo fu abitato dalla famiglia della scrittrice inglese Margaret Oliphant. Passò quindi ai Peruzzi de' Medici che, agli inizi del Novecento, provvidero a un integrale restauro della fabbrica. Dopo essere stata sfondo per una straordinaria collezione di ferri battuti raccolta dal marchese Rodolfo Peruzzi e purtroppo dispersa, al termine della prima guerra mondiale, dopo essere passata in proprietà ai Gagnosi (Garneri 1924) fu acquistata dagli Schippisi. Il succedersi delle proprietà comportò il succedersi di interventi sulla struttura, ben documentati anche dai dipinti murali degli interni, riferibili a vari periodi seppure per lo più settecenteschi. Nell'insieme, tuttavia, il palazzo si presenta ancora oggi sostanzialmente nelle forme assunte a seguito dell'intervento di Gherardo Silvani, che comunque mantenne molti degli elementi della precedente architettura. L'ampia facciata (tre piani per dieci assi) assume una vistosa estensione, sottolineata dalla presenza al piano terreno di due portoni gemelli, posti alle estremità (attualmente si accede alle abitazioni dal portone di sinistra, essendo quello a destra occupato da un negozio di antiquariato). Sempre al piano terreno, segnato da un graffito a finta pietra, si aprono tre grandi finestre inginocchiate intercalate ad altre, incorniciate, di più modeste dimensioni. Il piano nobile presenta una successione di ben dieci finestre ad arco, contornate da cornici lisce in pietra, unite da un ricorso ugualmente in pietra e regolarmente distribuite sull'intonaco chiaro. Da segnalare il bell'ingresso e il cortile (già richiamati), databili tra Seicento e Settecento, attraverso i quali ci si collega con un altro ingresso che immette su via del Presto di San Martino. Nel 1905-1906 furono riaperte le finestre originali in luogo degli sporti di bottega del piano terreno (Limburger-Fossi 1968). Al centro della facciata è uno scudo con l'arme della famiglia Pannocchieschi d'Elci (di rosso, all'aquila bicipite d'oro, coronata dello stesso, accompagnata in punta da due coppie di pannocchie ricadenti, pure d'oro). Al cortile si accede tramite un elegante androne voltato, a metà chiuso da un cancello in legno di fattura ottocentesca ma riecheggiante forme cinquecentesche. Qui sono raccolti e murati vari elementi lapidei comunque non pertinenti all'edificio, tra i quali la specchiatura scolpita (in pessime condizioni di conservazione) che già arricchiva una delle due finestre terrene dell'attiguo palazzo di Bianca Cappello (si veda al numero civico 26), ora trasformata in mostra di negozio. Dal numero 28A si accede all'attuale sede della Casa d'Aste Pananti, già nel palazzo antistante (si veda alla scheda del palazzo di Cosimo Ridolfi n. 15). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Fantozzi 1843, p. 251, n. 626; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 326; Stegmann-Geymüller 1885-1908, X, p. 4; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 27-29; Limburger 1910, n. 554; Garneri 1924, p. 306, n. LVI; Bertarelli 1937, p. 289; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 189; Limburger-Fossi 1968, n. 554; Ginori Lisci 1972, II, pp. 727-728; Firenze 1974, p. 318; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 184; Firenze 2005, p. 450; Chiara Martelli in Atlante del Barocco 2007, p. 421, n. 128; Paolini 2013, p. 92.
Approfondimenti Nessun dato rilevato.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 98118 (veduta d'insieme del prospetto su via del Presto di San Martino, 1979); 98119 (veduta d'insieme del prospetto su via Maggio, 1979); 98120 (particolare di una finestra del prospetto principale, 1979); 98121, 98122 (vedute del cortile e dell'androne, 1979); 98123 (particolare con lo stemma posto in facciata, 1979); 98124, 98125, 98126, 98127, 98128 (vedute d'insieme e particolari degli elementi lapidei presenti nel cortile, 1979); 98129 (veduta d'insieme dell'androne, 1979); 98130 (veduta di uno spazio interno, 1979); 98131 (veduta della scala di accesso ai piani superiori, 1979); 98132, 98133, 98134, 98135, 98136, 98137 (vedute degli spazi interni con riferimento alle superfici affrescate, 1979).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Pannocchieschi su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0417
ID univoco regionale 90480170495
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 17/09/2020
Data ultimo sopralluogo 17/09/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare, comunità straniera (inglese).
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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