Scheda Palazzo Manetti |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Via Santo Spirito 23- 25 |
Denominazione |
Palazzo Manetti |
Altre denominazioni |
Casa Fumagalli, palazzo de' Fresne, palazzo Cesaroni Venanzi |
Affacci |
. |
Proprietà |
Manetti, Gondi da San Firenze, Fumagalli, de' Fresne, Cesaroni Venanzi. |
Architetti - Ingegneri |
Ammannati Bartolomeo, Bracci Egisto. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Mann Horace, Walpole Horace, Patch Thomas. |
Note storiche |
Si è ipotizzato (Ginori Lisci 1972) che il palazzo abbia origine dall'acquisto di una casa che i Frescobaldi avevano in questo luogo, da parte di un Jacopo Manetti, tornato a Firenze da Parigi nel 1383. Certo è che i Manetti costruirono la nuova residenza nel corso del Quattrocento, e la mantennero fino all'estinzione della famiglia, nel 1777, quando passò per eredità ai Gondi da San Firenze. Nel corso del Settecento la residenza fu nota per il fatto di ospitare il diplomatico inglese sir Horace Mann e, soprattutto, nel fare da sfondo ai suoi ricevimenti settimanali che divennero luogo d'incontro deputato della società mondana e intellettuale fiorentina, in parte protagonista del ricco carteggio intrattenuto per ben quarantasei anni (1740-1786) con Horace Walpole. All'ospitalità e alla protezione dello stesso Horace Mann si deve anche il legame che la casa conserva con il pittore Thomas Patch, che qui fu ospitato in più occasioni e che qui morì nel 1782. Ai primi dell'Ottocento la proprietà passò ai Fumagalli e quindi ai banchieri de' Fresne (du Fresne). Questi intonacarono la facciata, aprirono un nuovo portone (quello contrassegnato dal numero civico 23), e costruirono un grande corpo di fabbrica che prospetta il giardino. Anche questo venne radicalmente modificato nel suo impianto settecentesco (del precedente rimangono due muri, una fontana e alcune figure di stucco di un certo pregio), cancellando gli spartimenti geometrici a favore dell'inserimento di un'esedra con una fontana, di una montagna artificiale con una grotta rustica, e di alcune sedute decorate a mosaico. Sempre durante la proprietà de' Fresne, attorno alla metà del secolo, è segnalata (Marco Dezzi Bardeschi 1971) la realizzazione del corpo delle nuove scuderie, su progetto dell'architetto Egisto Bracci. Nel 1904 il palazzo fu acquistato dai Cesaroni Venanzi. Dopo l'ultima guerra fu restaurato negli esterni e negli interni, gratificati dall'affaccio sul bel giardino di proprietà, confinante con quello dei Frescobaldi. Annota Mazzino Fossi nel 1968: "Una grande parte della facciata indica che esisteva un palazzo già dagli inizi del XV secolo (notevole il portale sulla destra), al quale furono operate delle più tarde trasformazioni, forse alla fine del secolo, forse agli inizi del secolo XVI (notevole il portale centrale). I grandiosi e plastici ricorsi dei due piani sono databili al tardo Quattrocento. L'edificio è coperto da una enorme gronda alla fiorentina. Tutto il lato sinistro mostra di essere stato trasformato in epoca recente e nello stile del resto della facciata: affiora al primo piano un'antica finestra di minore dimensioni delle altre. Notevoli l'ingresso con elementi tardo cinquecenteschi, e lo scalone, databile al XVII-XVIII secolo. Nel giardino sono grandiosi elementi architettonici e scultorei: nicchione di fontana con sculture decorative e mosaico di conchiglie e grosse pietre colorate; grande nicchia con statua posta in una grande edicola, con timpano curvo e rotto, di ordine dorico rustico. Queste opere sono della fine del XVI secolo, di gusto manierista, molto vicine al fare dell'Ammannati. Modifiche interne eseguite, con l'approvazione della Soprintendenza ai Monumenti, in data 11 giugno 1953". Sulla chiave dell'arco del portone segnato con il numero 25 è uno scudo con l'arme della famiglia Manetti (d'argento, alla banda d'azzurro, caricata di tre crescenti d'oro, volti nel senso della pezza). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1914. |
Bibliografia |
Fantozzi 1843, p. 254, n. 637; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 526; Carocci 1897, p. 145; Elenco 1902, p. 255; Limburger 1910, n. 182; Garneri 1924, p. 299, n. XXXI; Limburger-Fossi 1968, n. 182; Ginori Lisci 1972, II, pp. 763-764; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 345; Cresti-Zangheri 1978, p. 36; Maffei 1990, p. 125; Pozzana 1994, pp. 103-104; Vannucci 1995, pp. 201-202; Cesati 2005, II, p. 626; Firenze 2005, p. 465. |
Approfondimenti |
Marco Dezzi Bardeschi, Bracci Egisto, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, XIII, 1971, ad vocem; Mark Roberts, Horace Mann alla Casa Manetti in via Santo Spirito, in "I Fochi della San Giovanni", XXXVII, 2011, 1, pp. 7-15; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 417; Gianluca Belli, Paramenti bugnati e architettura nella Firenze del Quattrocento, Firenze, University Press, 2019, p. 408, n. 26, fig. 93 (ma si vedano anche i rimandi al testo tramite l'indice analitico della pubblicazione). |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 101617, 101618 (vedute del prospetto sul giardino, 1979); 101619 (scorcio del giardino, 1979); 101620, 101621, 101622, 101623, 101624 (vedute di spazi interni, 1979); 101625 (veduta d'insieme del prospetto principale, 1979); 101626, 101627 (particolari dei portali, 1979); 101628 (particolare del prospetto, 1979); 101629, 101630, 101631, 101632, 101633, 101634 (vedute degli spazi interni e particolari di elementi architettonici, 1979); 143255, 143256, 143257, 143258, 143259, 143260 (vedute degli spazi interni, 1986); 143261, 143262, 143263, 143264, 143265 (vedute dei prospetti sul giardino, 1986); 143266, 143267 (vedute degli spazi interni, 1986). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Manetti su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI0508 |
ID univoco regionale |
90480170633 |
Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
04/04/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
giardino, stemma familiare, comunità straniera (inglese). |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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