Scheda Palazzo Guicciardini |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Lungarno Guicciardini 7 |
Denominazione |
Palazzo Guicciardini |
Altre denominazioni |
Palazzo Bardi |
Affacci |
via Santo Spirito 12- 14- 16 |
Proprietà |
Capponi, Bardi di Vernio, Guicciardini. |
Architetti - Ingegneri |
Poggi Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Poccetti (Bernardino Barbatelli, d.). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Nel Quattrocento erano in questa posizione alcune case dei Capponi che, confiscate a seguito del coinvolgimento di Roberto di Piero Capponi nella seconda congiura dei Pucci del 1575, vennero l'anno dopo donate dal granduca al suo protetto conte Pandolfo de' Bardi di Vernio. Di questo periodo recano testimonianza alcune pitture allusive alla storia di quest'ultima famiglia ancora in loco (e che Ginori Lisci avvicina a Bernardino Poccetti). In questi tempi, tuttavia, questo come gli altri edifici confinanti presentavano il fronte principale su via Santo Spirito, mentre verso il lungarno si estendevano orti e rimesse. Un diverso rapporto con il fiume è già ben documentato dall'incisione dello Zocchi che, per quanto riguarda il nostro edificio, documenta la presenza di un fronte a tre assi aperto alla luce del lungarno, a indicare un importante intervento di ampliamento e rifacimento della fabbrica che Leonardo Ginori Lisci ipoteticamente mette in relazione con il matrimonio di Carlo de' Bardi con Margherita Malaspina del 1742. Nel 1810, con l'estinzione di questo ramo della famiglia, il palazzo fu lasciato in eredità ai Guicciardini, diventando residenza di quel ramo del ceppo detto appunto 'Guicciardini del Lungarno'. Ad alcuni primi lavori fatti negli anni immediatamente successivi e che portarono ad ampliare la facciata a sei assi, seguì attorno alla metà dell'Ottocento un intervento radicale di trasformazione della fabbrica promosso dal conte Carlo, che volle voltare decisamente il palazzo alla luce del lungarno, con il trasferimento delle scuderie, delle rimesse e delle cucine (già verso l'Arno) su via Santo Spirito, e dell'ingresso principale e delle sale di rappresentanza sul fiume. I complessi lavori si protrassero per vari anni sotto la direzione di Giuseppe Poggi e, oltre ad interessare gli interni e il prezioso giardino interno, ridisegnarono la facciata conferendole le caratteristiche attuali. Il fronte fu portato a sette assi, fu inserito un secondo portone per recuperare la simmetria dell'insieme, e ampliato il balcone. Ulteriori lavori sono documentati al 1884 ("Arte e Storia"). Negli anni di Bertarelli (1937) il palazzo era sede del R. Automobile Club. Per quanto riguarda il giardino, che fra Settecento e Ottocento fu tra i più noti di Firenze grazie alle piante rare qui riunite (tra cui la prima Magnolia grandiflora proveniente da Londra e un Gynko biloba), questo si presenta ancora oggi secondo il disegno voluto dal Poggi: in particolare è da segnalare l'invenzione di una montagnola che si alza fino al primo piano, a coprire una grotticina artificiale. A coprire questo dislivello si snoda un sentiero, affiancato da aiuole cinte da basse siepi geometriche, che conduce fino ad una terrazza, con una notevole vista sui lungarni, sia verso il ponte alla Carraia sia verso quello di Santa Trinita. Nel punto più alto si trova un piccolo ninfeo a ridosso della parete, con pietre spugnose e conchiglie. Sul fronte che guarda al lungarno è uno scudo con l'arme dei Guicciardini (d'azzurro, a tre corni di caccia d'argento, imboccati e guarniti d'oro e legati di rosso, ordinati l'uno sull'altro). Per ulteriori informazioni si vedano le note e le immagini pubblicate da Ginori Lisci (1972). |
Bibliografia |
Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 301; Limburger 1910, n. 352; Bertarelli 1937, p. 283; Limburger-Fossi 1968, n. 352; Ginori Lisci 1972, II, pp. 749-754; Firenze 1974, p. 306; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 88-89; III, 1978, p. 345; Cresti-Zangheri 1978, p. 192; Cazzato-De Vico Fallani 1981, p. 46; Cozzi 1992, p. 164; Vannucci 1995, pp. 180-182; Cesati 2005, I, p. 311; Firenze 2005, p. 445; Adsi 2010, pp. 32-33. |
Approfondimenti |
Una domanda, in "Arte e Storia", III, 1884, 14, pp. 111-112; Il palazzo Guicciardini, in "Arte e Storia", III, 1884, 22, p. 175; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 414-415. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-03116C-0000 (veduta d'insieme del lungarno dal ponte Santa Trinita con la facciata dell'edificio, 1920-1930). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bardi Guicciardini su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI0226 |
ID univoco regionale |
90480170293 |
Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
10/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
giardino, stemma familiare. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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