Scheda Palazzo Bastogi |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Camillo Cavour 18 |
Denominazione |
Palazzo Bastogi |
Altre denominazioni |
Palazzo Capponi, palazzo Poniatowsky, palazzo Giuntini |
Affacci |
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Proprietà |
Capponi, Poniatowsky, Giuntini, Bastogi, Automobile Club d'Italia, Fondiaria Assicurazioni, Pirelli, Regione Toscana. |
Architetti - Ingegneri |
Ruggieri Ferdinando, Poggi Giuseppe, Bellini Tito. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Meucci Vincenzo, Gherardini Tommaso, Bezzuoli Giuseppe, Bandinelli Ottavio. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il palazzo (dodici assi organizzati su quattro piani) sorge nel luogo dove in antico erano varie case appartenenti alla famiglia dei Martini dell'Ala, che fino dai primi del Quattrocento si era insediata in questa zona nei pressi di piazza del Duomo. L'edificio attuale si deve alla famiglia Capponi che, acquistate le fabbriche preesistenti, le fece trasformare e ampliare su progetto dell'architetto Ferdinando Ruggieri a partire dal 1740, fino a determinare una fabbrica per grandezza e struttura simile all'attuale. In questi stessi anni si provvide ovviamente anche al rinnovamento degli ambienti interni, tra i quali la letteratura ricorda una galleria affrescata da Vincenzo Meucci e una sala con uno sfondo dipinto da Tommaso Gherardini. Già al suo nascere il palazzo si presentava quindi grandioso e fitto di finestre su tre piani, come si può intravedere in una veduta della via eseguita da Antonio Terreni e pubblicata nel Viaggio pittorico della Toscana di Francesco Fontani (1801). Nel 1825 i Capponi cedettero la proprietà ai Poniatowsky: "dopo i Capponi l'ebbero i Principi Poniatowsky, i quali stabilitisi a Firenze, continuarono qui le splendide tradizioni della corte di Polonia, facendo della loro ricca dimora un vero e proprio centro intellettuale, una sede di eleganti riunioni e un vero tempio delle arti belle e gentili. Dai Poniatowsky passò al Cav. Giuntini, il quale fece abbellire la facciata e riordinare la parte interna dall'illustre architetto Prof. Giuseppe Poggi" (Carocci in Illustratore fiorentino per il 1904). Questi ultimi interventi sono databili a poco dopo il 1855 (anno del passaggio di proprietà) e andarono a interessare, oltre alla nuova distribuzione degli interni e alla riconfigurazione dell'androne e del cortile interno, la facciata, con la demolizione di alcuni ornamenti e la realizzazione dell'ampio balcone con la balaustra di pietra in sostituzione del precedente, più piccolo e con la ringhiera di ferro. Su questo balcone il Poggi aprì le quattro finestre del quartiere da ricevimento e all'interno realizzò una nuova sala da ballo: gli interni furono poi arricchiti di stucchi e affreschi, opera, tra gli altri, dei pittori Giuseppe Bezzuoli e Ottavio Bandinelli. Per valutare il senso di tali interventi sulla struttura settecentesca (e quindi il nuovo disegno del fronte che è da leggersi nell'ambito di un gusto prettamente ottocentesco) si deve d'altra parte tenere presente come questa fosse percepita dai contemporanei. Pochi anni prima, ad esempio, così Federico Fantozzi (1842) aveva giudicato il disegno della fabbrica: "le finestre troppo prossime fra di loro, frastagliate di bozze, e coronate di una cornice di poca grazia e proporzione; la porta principale fuori del centro della facciata; il cornicione mal profilato e pesante, rendono questo palazzo abitato da un'illustre prosapia, non troppo apprezzabile agli occhi degli intendenti". Dopo i Giuntini la proprietà passò nel 1878 al finanziere e imprenditore (nonché ministro delle Finanze nell'ultimo gabinetto Cavour e nel successivo gabinetto Ricasoli) Pietro Bastogi, che a sua volta intervenne sulla struttura per accrescerla "di comodità e di eleganti adornamenti", avvalendosi di progetti redatti dall'architetto Tito Bellini. A seguito del tracollo finanziario della famiglia, agli inizi del Novecento, il palazzo fu nuovamente venduto, passando prima all'Automobile Club, quindi alla Fondiaria Assicurazioni e poi alla Pirelli. Dal 1995 è stato sede della presidenza della Giunta regionale toscana e, dopo il trasferimento della Giunta nel palazzo Sacrati Strozzi a partire dal 2008, di una parte degli uffici del Consiglio della Regione Toscana. Il prospetto presenta un piano terreno a bugnato dove si aprono dodici arcate, quattro sotto al terrazzo centrale. Il primo e il secondo piano sono qualificati da una successione di finestre timpanate, mentre all'ultimo piano sono profilate da più semplici cornici. Negli interni, come già segnalato, varie sale conservano affreschi e decorazioni di rilievo, per lo più risalenti agli anni delle proprietà Poniatowski e Giuntini, tra le quali spiccano il salone delle feste (con un imponente lampadario ottocentesco) e la cosiddetta sala delle collezioni, con il soffitto affrescato con una rappresentazione allegorica delle arti. |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, p. 21; Cambiagi 1765, p. 33; Cambiagi 1771, p. 32; Cambiagi 1781, pp. 28-29; Fantozzi 1842, pp. 463-464; Fantozzi 1843, p. 88, n. 189; Firenze 1845, p. 54; Formigli 1849, p. 55; Firenze 1850, p. 290; Burci 1875, p. 139; Illustratore fiorentino 1880, pp. 91-94; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 130; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 37-39; Limburger 1910, n. 153; Garneri 1924, p. 238, n. LIV; Ginori Lisci 1972, I, pp. 391-398; Firenze 1974, p. 251; Piero Roselli in Roselli 1974, p. 79, n. 40; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 226-227; Cresti-Zangheri 1978, pp. 23, 192; Cesati 2005, I, p. 151; Firenze 2005, p. 305; Francesca Parrini in Atlante del Barocco 2007, pp. 408-409, n. 83; Paolini-Vaccaro 2011, pp. 66-67, n. 22. |
Approfondimenti |
Guido Carocci, Restauri a Firenze, in "Arte e Storia", V, 1886, 28, pp. 206-207; Giacomo Gabardi, Firenze elegante, Firenze, Tipografia Ricci,1886, pp. 63-71 (Casa Poniatowsky); Monica Maffioli, Palazzo Giuntini, scheda in Giuseppe Poggi e Firenze: disegni di architetture e città, catalogo della mostra (Firenze, Sala delle Reali Poste, dicembre 1989-gennaio 1990) a cura di Renzo Manetti e Gabriele Morolli, Firenze, Alinea, 1989, p. 78; Stanislaw Poniatowski, in Luca Bernardini, A Firenze con i viaggiatori e i residenti polacchi, Firenze, Nardini, 2005, pp. 134-135; Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, p. 257. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bastogi su Wikipedia, e dall'ampia scheda presente nel sito del Consiglio della Regione Toscana. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
09/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
06/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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