Scheda Palazzo di San Clemente |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni (Maglio) |
Ubicazione |
Via Pier Antonio Micheli 2 |
Denominazione |
Palazzo di San Clemente |
Altre denominazioni |
Casino Guadagni, palazzo del Pretendente, palazzo Velluti Zati |
Affacci |
via Gino Capponi 15, via Venezia |
Proprietà |
Guadagni, Albany, Velluti Zati duchi di San Clemente. |
Architetti - Ingegneri |
Gamberai Felice, Silvani Gherardo, Francolini Felice. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
E' questo uno dei prospetti del palazzo di San Clemente che guarda con la facciata più antica a via Gino Capponi, alla quale si rimanda per ulteriori notizie sul complesso. Era qui nel Cinquecento il casino di don Luigi di Toledo, fratello della granduchessa Eleonora, ricco di un grande spazio verde sistemato a giardino (oggi pressoché scomparso), con grandi fontane e statue, del quale testimonia la pianta di Firenze di Stefano Buonsignori, del 1584. Su questa antica costruzione intervenne, trasformandola radicalmente, Felice Gamberai su progetto di Gherardo Silvani, a partire dal 1644 circa, su commissione della famiglia Guadagni, alla quale la proprietà era pervenuta nel 1634 tramite Ortensia Guadagni, vedova Salviati. Nel 1777 la proprietà passò al principe Carlo Edoardo Stuart conte d'Albany, pretendente al trono d'Inghilterra (da questo una delle denominazioni dell'edificio), e alla sua morte a Simone Velluti Zati duca di San Clemente. Venduto nel 1962 dai Velluti Zati di San Clemente a una società privata, il complesso fu oggetto di un progetto che lo avrebbe voluto adattato ad albergo di lusso, poi di un intervento sul giardino per una sua trasformazione in parcheggio pubblico, con conseguente abbattimento delle alberature fortunatamente sospeso per le segnalazioni dei cittadini e il conseguente intervento del soprintendente ai Monumenti Guido Morozzi. Dagli anni sessanta del Novecento il palazzo è sede della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze. Per quanto riguarda il prospetto su via Pier Antonio Micheli (che è quello solitamente fotografato a documentare la bellezza del complesso) già Mazzino Fossi (in Limburger-Fossi 1968) segnalava la sua diversa e più tarda datazione rispetto al nucleo seicentesco: "L'affacciamento a via Micheli appare più tardo, del XVIII secolo almeno, ed è assai restaurato. Sul retro della via Capponi è una maestosa facciata, con ricco loggiato, che si affaccia su di un grande giardino limitato dalle vie Micheli e Venezia: è ricchissimo di piante anche di alto fusto". In effetti, sempre relativamente al prospetto di via Pier Antonio Micheli, si deve tener presente l'incidenza che su questo ebbe l'apertura della stessa via, attorno al 1865, che andò a tagliare significativamente il complesso con una necessaria riconfigurazione del suoi affacci, come peraltro documentano vari disegni conservati presso l'Archivio storico del Comune di Firenze a firma dell'architetto Felice Francolini. Per quanto si andasse recuperando il disegno delle finestre della porzione antica, questo spiegherebbe anche il ricorso a materiali diversi nella definizione delle varie cornici, come si può facilmente apprezzare confrontando le bucature di questo lato e del primo asse su via Gino Capponi. Ciò nonostante è appunto su questo prospetto che si sono maggiormente soffermati a suo tempo gli studiosi. Così, ad esempio, Gino Chierici (1957) sottolineava come l'edificio riuscisse a restituire il nuovo spirito seicentesco pur utilizzando elementi propri del linguaggio tardo rinascimentale, in buona sostanza innovando ma rimanendo all'interno di una tradizione consolidata: "senza scostarsi da una rigida geometrica linearità, le masse che si avanzano e si innestano e si sovrappongono, danno all'edificio il movimento e la vivacità caratteristiche della nuova corrente d'arte. La facciata è composta di due corpi di fabbrica diversi di volume e collegati a piano terreno dal muro che si arresta all'altezza dei balconi, con una balaustrata suddivisa da alti plinti a sostegno di vasi marmorei. Nel mezzo è inserita la pesante incorniciatura di una porta... nei piani superiori l'architettura dei corpi avanzati ricorda per la sua semplicità quella delle ville toscane, mentre nel corpo centrale si aprono gli archi di un loggiato all'altezza del primo piano, eppoi un ampio finestrone al secondo ed un oculo ellittico al terzo, in una successione di vuoti il cui contrasto con la composizione delle ali è di piacevolissimo effetto. La sporgente gronda fiorentina accentua il movimento delle masse con la sua ombra proiettata sulle nude pareti". Lo stato di conservazione complessivo dell'immobile è decisamente mediocre. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1914. |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, p. 44; Cambiagi 1765, pp. 67-68; Cambiagi 1771, pp. 67-68; Cambiagi 1781, p. 63; Thouar 1841, p. 387; Fantozzi 1842, pp. 400-401, n. 150; Fantozzi 1843, pp. 192-193, n. 461; Firenze 1845, p. 89; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, IV, 1846, p. 362; Formigli 1849, p. 85; Firenze 1850, p. 348; Elenco 1902, p. 256; Ross 1905, p. 297; Limburger 1910, n. 190; Garneri 1924, p. 209, n. XXII; Chierici 1952-1957, III, 1957, p. 339; Limburger-Fossi 1968, n. 190; Ginori Lisci 1972, I, pp. 513-518; Firenze 1974, p. 219; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 197-198; II, 1977, p. 280; Cazzato-De Vico Fallani 1981, pp. 26-27; Zucconi 1995, p. 103, n. 153; Cesati 2005, I, p. 398; Firenze 2005, p. 321; Chiara Martelli, in Atlante del Barocco 2007, p. 416, n. 108; Zoppi 2019, pp. 96-97. |
Approfondimenti |
Ida Maria Botto, Proposte per la storia di una facciata, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", 1961, 2, pp. 128-133; Timori per il parco, in "La Nazione", 9 agosto 1964; Nel giardino del palazzo Guadagni dovrebbe sorgere un posteggio d'auto, in "La Nazione", 12 agosto 1964; Assicurazioni del soprintendente per il giardino di via Gino Capponi, in "La Nazione", 14 agosto 1964; Alessandro Gambuti, Palazzo di San Clemente, in Le sedi storiche della Facoltà di Architettura, a cura di Daniela Lamberini, Firenze, Octavo Franco Cantini, 1996, pp. 49-65; Riccardo Spinelli, Indagini sulle decorazioni settecentesche del casino Guadagni 'di San Clemente' a Firenze, in "Quaderni di Palazzo Te" 1996, 4, pp. 36-65; Elisabetta Dodi, Barbara Salvetta, Il Palazzo "dietro la Nunziata" nel sistema residenziale fiorentino della famiglia Guadagni, in Residenze nobiliari. Stato Pontificio e Granducato di Toscana ("Atlante tematico del Barocco in Italia"), a cura di Mario Bevilacqua e Maria Luisa Madonna, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2003, pp. 363-376; Palazzo San Clemente a Firenze: architettura e decorazione dai Guadagni ai Velluti Zati, a cura di Mario Bevilacqua e Elisabetta Insabato, "Opus Incertum", II, 2007, 3 (con saggi di Silvia Baggio, Mario Bevilacqua, Fauzia Farneti, Elisabetta Insabato, Marco Jaff, Gabriele Morolli, Gabriella Orefice, Alessandro Rinaldi); Il giardino immaginato: arte e progetti per il giardino del Palazzo di San Clemente a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, palazzo San Clemente, 8 giugno-7 luglio 2006) a cura di Luca De Silva e Anna Lambertini, Prato, Gli Ori, 2008 (con saggi di Carlo Alberto Garzonio, Luigi Zangheri et al.); Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 215-219. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 61321 (veduta parziale del prospetto principale, 1929 ca.); 6376, 6377, 6378 (vedute dei prospetti sul giardino, 1929 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 92438, 92439, 92440 (vedute d'insieme del prospetto su via Micheli da varie angolazioni, 1978). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo di San Clemente su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
01/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
10/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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