Scheda Edificio del teatro Niccolini |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Ricasoli 3- 5 |
Denominazione |
Edificio del teatro Niccolini |
Altre denominazioni |
Palazzo Ughi, teatro delle Opere, teatro del Cocomero, teatro di via del Cocomero |
Affacci |
. |
Proprietà |
Ughi, Accademia degli Infuocati, Ghezzi, Pagliai. |
Architetti - Ingegneri |
Saller Alessandro, Giovannozzi Innocenzo, Ruggieri Giuseppe, Mannaioni Giulio, Sgrilli Luigi, Poccianti Pasquale, Carcopino Antonio, Buonaiuti Telemaco, Lotti Emilio, Fantappiè Enrico Dante, Benaim André. Giommaroni Massimo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Niccolini Giovanni Battista. |
Note storiche |
Si tratta del più antico teatro di Firenze, costruito in alcuni ambienti che facevano parte delle case che gli Ughi avevano in questa zona, ceduti in affitto nel 1649 all'Accademia dei Concordi (poi Accademia degli Immobili) la quale, entro il 1650, intervenne su un salone per adattare gli spazi ad uso di teatro, da allora noto, in ragione dell'antico nome della via, come Teatro del Cocomero. Allivellato successivamente ai Sorgenti, quindi agli Accademici Cimentati e ancora agli Accademici Abbozzati, passò infine all'Accademia degli Infuocati che, nel 1670, ordinò dei lavori di restauro allo stanzone che portarono alla costruzione di 36 palchetti su due ordini. La vitalità del teatro per tutto il Settecento comportò la necessità di continui lavori di ampliamento e ammodernamento, tra i quali le fonti d'archivio bene documentano quelli del 1725 (su progetto di Alessandro Saller) e del 1754 (su progetto precedente di Innocenzo Giovannozzi e Giuseppe Ruggieri). Nel 1759 il teatro fu chiuso per essere interamente ricostruito in muratura e ingrandito grazie all'aggiunta di un edificio adiacente, su progetto dell'architetto Giulio Mannaioni e committenza della stessa Accademia degli Infuocati. Il nuovo spazio fu inaugurato il 17 gennaio 1764. Nel primo decennio dell'Ottocento il teatro fu coinvolto in significativi lavori di restauro diretti dall'architetto Luigi Sgrilli, e ancora altri interventi sono documentati al 1830 ad opera dell'architetto Pasquale Poccianti e dell'ingegnere Antonio Carcopino, tutti finalizzati a migliorare le condizioni dei locali adibiti all'accoglienza come pure della platea, del palcoscenico e delle coperture. Poco dopo tali lavori così Federico Fantozzi, nella sua guida del 1842, descriveva le caratteristiche salienti della sala: "la platea è lunga braccia 25, compresa l'orchestra, e larga braccia venti nel maggior diametro; il palcoscenico è profondo braccia 21, e largo brac. 28; contiene ottantun palchi repartiti in quattro ordini che possono contenere, compresa la platea, 1500 spettatori al più. Al disotto del Teatro, ossia al piano terreno, si trovano varie stanze, nelle quali si raduna giornalmente e seralmente una scelta Società di nobili e cittadini, alla quale sono ammessi ancora que' forestieri di civil condizione, che si sono premuniti di un biglietto di nomina da uno de' componenti la respettiva Accademia". Nel 1859, sull'onda del successo dei drammi storici di Giovanni Battista Niccolini (1782-1861) rappresentati nel teatro con eccezionale concorso di pubblico, questo venne intitolato allo stesso tragediografo. Per il periodo tra la metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento Mazzino Fossi (1968) segnala come "il teatro fu demolito e restaurato, nel 1858 da Telemaco Buonaiuti, e da Emilio Lotti nel 1875. Nel 1933 fu iniziata una pratica di vincolo che venne subito annullata. Nel 1934 l'architetto Enrico Dante Fantappiè chiese alla Soprintendenza di trasformare in sporti di negozio le due finestre del piano terreno: cosa concessa ed eseguita". Dal 1935, e per lungo tempo, il locale fu attivo esclusivamente come cinema, quindi, dopo un breve periodo di rilancio, l'attività fu del tutto interrotta nel 1995. Lo stato di degrado dell'immobile si aggravò poi per una occupazione degli spazi da parte di centri sociali giovanili (2002). Nel 2006 fu acquistato dall'imprenditore ed editore fiorentino Mauro Pagliai per essere restaurato e trasformato in centro culturale polivalente, in base a un progetto redatto dall'architetto André Benaim in collaborazione, per le opere strutturali, dell'ingegnere Massimo Giommaroni (lavori iniziati nel 2011). L'8 gennaio 2016, al termine del complesso cantiere, il teatro è stato nuovamente restituito alla città e inaugurato con uno spettacolo dell'attore Paolo Poli. Per quanto riguarda la facciata questa è databile tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento (ferme restando le aggiunte ottocentesche), ed appare di notevole interesse. Il disegno organizza l'ampia superficie simulando (data la relativa corrispondenza con la distribuzione degli ambienti interni) quattro piani più un mezzanino per ben tredici assi. A qualificare il prospetto sono poi due portoni, il minore (n. 2orossp) in pietra ad arco con festoni e mensole, il secondo d'ingresso al teatro, con colonne e doppi pilastri e, nella parte superiore, due coppie di cariatidi. Su questo portone era fino a poco tempo fa visibile uno stemma degli Ughi (vaiato d'argento e di nero), sormontato dalla corona marchionale. Più in alto è l'impresa degli Accademici Infuocati, sotto forma di bomba dalla quale escono fiamme ardenti, che si ripete anche nella decorazione dei capitelli delle colonne e dei pilastri. L'edificio è tutelato da vincolo architettonico dal 1965. |
Bibliografia |
Del Bruno 1757, p. 27; Cambiagi 1765, p. 42; Cambiagi 1771, p. 42; Cambiagi 1781, p. 39; Fantozzi 1842, pp. 367-368; Fantozzi 1843, pp. 124-125, n. 279; Firenze 1845, pp. 26-27; Formigli 1849, pp. 29-30; Firenze 1850, pp. 249-250; Limburger 1910, n. 502; Illustratore fiorentino (1914) 1913, p. 15; Garneri 1924, pp. 221-222, n. I; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 123; Limburger-Fossi 1968, n, 502; Palazzi 1972, p. 192, n. 366; Firenze 1974, p. 232; Piero Roselli in Roselli 1974, pp. 75-76, n. 36; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 228, 229; Cesati 2005, II, p. 530; Firenze 2005, p. 366; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 78. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Teatro di Via del Cocomero, risorgimento della Comica, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, II, pp. 5-8; In "La Nazione", 24 dicembre 1869; In "La Nazione", 15 ottobre 1888; Yorickson, I teatri di prosa, in Firenze d'oggi, Firenze, tipografia Ariani, 1896, pp. 72-82; Ubaldo Mussi, Il Teatro del Cocomero oggi R. Teatro Niccolini, in "Il Fieramosca", 1 dicembre 1904; In "La Nazione", 8 maggio 1914; In "La Nazione" 16 e 17 novembre 1934; In "La Nazione", 24 e 25 novembre 1935; Pietro Roselli, Giuseppina Carla Romby, Osanna Fantozzi Micali, I teatri di Firenze, Firenze, Bonechi, 1978, pp. 151-155; Luigi Zangheri, in La Toscana dei Lorena nelle mappe dell'Archivio di Stato di Praga, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, maggio-luglio 1991), Firenze, Edifir, 1991, pp. 166-167; Maria Alberti, Teatro Niccolini, in I teatri storici della Toscana, censimento documentario e architettonico a cura di Elvira Garbero Zorzi e Luigi Zangheri, Venezia, Marsilio, 2000, pp. 93-122; Ernesto Ferrara, Nuovo Niccolini, la magia risplende dietro quella porta, in "La Repubblica", 26 agosto 2015; Fulvio Paloscia, Bentornato Niccolini, in "La Repubblica", 24 dicembre 2015; Giorgio Venturi, Bianco e Nero, ovvero I cari estinti, Firenze, Magna Charta per Dischi Fenice, 2016, pp. 65-70. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 28018, 28019, 28020, 28021 (vedute d'insieme di questo tratto della via con il prospetto dell'edificio, 1964); 117825 (particolare del portale, 1982); 117826, 117827, 117828, 117829, 117830, 117831, 117832, 117833, 117834, 117835, 117836, 117837, 117838, 117839, 117840, 117841 (documentazione relativa a fenomeni di dissesto e degrado delle strutture interne, 1982). Archivio Foto Locchi, Firenze: 1935-L1136-27 (veduta della platea, 1935). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Teatro Niccolini su Wikipedia, dal sito dello studio di architettura André Benaim (con ampia galleria fotografica) e dal sito dello stesso Teatro Niccolini, con rassegna stampa, scheda storica e immagini. |
Codice SBAPSAE |
FI0203 |
ID univoco regionale |
90480170272 |
Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
17/05/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
teatro, cinema, impresa, stemma familiare. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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