Scheda Palazzo Corsini al Prato

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via del Prato di Ognissanti 56
Denominazione Palazzo Corsini al Prato
Altre denominazioni Casino degli Acciaiuoli (Acciaioli), casino Corsini
Affacci via della Scala 115
Proprietà Acciaiuoli (Acciaioli), Corsini.
Architetti - Ingegneri Buontalenti Bernardo, Silvani Gherardo, Faldi Ulisse, Baccani Gaetano, Micheli Vincenzo.
Pittori - Scultori - Decoratori Giovannozzi Luigi, Gherardi Giuseppe, Martellini Gasparo, Saviotti Pasquale, Waldstatten Antonietta.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il primo nucleo della residenza fu eretto come casino, su progetto di Bernardo Buontalenti per volere di Alessandro Acciaiuoli, a partire dal 1591, in un'area dove insistevano, oltre ad ampi terreni non edificati, alcune case dell'Arte dei Mercatanti. A causa del dissesto economico subito dalla famiglia committente per il fallimento del Banco de' Ricci, il cantiere si fermò nel 1594, essendo stata comunque già realizzata una porzione consistente della fabbrica, sicuramente comprendente sul fronte il piano terreno con il portale (con gradinata antistante e con cimasa a timpano curvilineo) e le quattro finestre inginocchiate laterali, di chiaro gusto buontalentiano. D'altra parte è da tenere presente che, in quanto riconducibile alla tipologia del casino, l'edificio doveva caratterizzarsi per un piano terreno alto e aperto sul giardino tergale, da intendersi come principale, e da un corpo superiore basso e privo dell'importanza propria del piano nobile dei palazzi di città. Nel 1621 la proprietà, costituita da un "casamento grande cominciato e non finito, con un giardino e una ragnaia", fu venduta ai Corsini, che successivamente affidarono all'architetto Gherardo Silvani il compito di ultimare l'edificio e sistemare il giardino retrostante, dove si fece "un bel viottolo di statue". Nell'Ottocento la residenza, che precedentemente era per i Corsini secondaria rispetto al palazzo sul lungarno, fu scelta dal marchese Neri Corsini di Liatico come stabile. Tra il 1834 ed il 1836 furono così affidati dei lavori di ammodernamento all'architetto Ulisse Faldi (con la supervisione di Gaetano Baccani) che, tra l'altro, dotò la facciata dell'attuale balcone al primo piano, rialzò il tetto e creò una nuova scala a pozzo. Precisa Federico Fantozzi (citato dallo stesso Limburger): "nel 1837 abbellito e decorato del cornicione con disegno di Ulisse Faldi". Annota ugualmente attorno al 1930 Angiolo Pucci: "L'antico casino subì forti alterazioni nel 1839, quando per ridurlo ad abitazione di don Neri, marchese di Liatico, in occasione del suo matrimonio con Eleonora Rinuccini, fu tutto rialzato, creando il mezzanino, e distrutta l'antica scala a rampe, fu costruita lateralmente l'attuale scala a pozzo". A conclusione dei lavori il fronte fu coronato dal monumentale scudo in terracotta con l'arme dei Corsini (bandato di sei pezzi d'argento e di rosso, alla fascia attraversante d'azzurro), sorretto da due ippogrifi, opera di Luigi Giovannozzi. Negli stessi anni furono arricchiti anche gli interni con pitture murali realizzate da Giuseppe Gherardi, Gasparo Martellini e Pasquale Saviotti. Più tardi, nel 1843, lo stesso Faldi progettò una nuova palazzina sulla sinistra dell'edificio preesistente, che tuttavia sarà realizzata solo attorno al 1860 da Vincenzo Micheli (si veda al numero civico 58). Anche il giardino subì alcune modifiche, ad opera della pittrice Antonietta Waldstatten (andata in sposa a Tommaso Corsini nel 1802), che lo caratterizzò in giardino romantico, con ragnaie trasformate in boschetti di alberi a crescita rapida, percorsi da sentieri, e con la creazione di un laghetto davanti alla limonaia (poi interrato). Poco dopo il 1860 lo spazio a verde fu ulteriormente ampliato con la definitiva acquisizione del confinante orto del monastero di Santa Maria, abbattendo il muro di confine e raddoppiando così la sua estensione. Il giardino, che si estende tuttora fino a via della Scala (e che inoltre confinava con quello degli Orti Oricellari determinando un'ampia area verde), presenta una spartizione in aiuole geometriche con arredi in terracotta e statue, tipica del giardino all'italiana e che in parte restituisce lo spirito dall'intervento di Gherardo Silvani (ampia la nota dedicata al tema nel repertorio di Angiolo Pucci). Si tratta, tuttavia, del risultato di un cantiere degli anni ottanta del Novecento, voluto da Giorgiana Corsini e progettato da Olivia di Collobiano. Da notare come, per aumentare il senso della profondità dello spazio e del viale, le statue siano poste a distanze decrescenti e su piedistalli sempre più bassi in direzione del cancello: "non a caso il putto e i due leoni, che vennero posti al di sopra del cancello e dei pilastri laterali, sono con il volto ed i musi rivolti verso l'interno e non - com'è logico in questi casi - verso la strada, proprio perché il punto di vista fondamentale era quello del loggiato tergale della villa verso via della Scala e non viceversa" (Trotta 1988). Per quanto riguarda le vicende conservative dell'edificio si segnala un importante cantiere documentato dalle pagine di "Arte e Storia" al 1902, nell'ambito del quale "molta parte delle decorazione della loggia elegantissima che sta a tergo del palazzo sono state rinnovate". Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Bocchi-Cinelli 1677, p. 221; Ruggieri 1722-1728, II, 1724, tavv. 36-40; Del Bruno 1757, p. 85; Cambiagi 1765, p. 136; Cambiagi 1771, p. 150; Cambiagi 1781, pp. 144-145; Thouar 1841, p. 381; Fantozzi 1842, p. 539; Fantozzi 1843, p. 21, n. 6; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, II, 1846, p. 501; IV, 1846, p. 362; Firenze 1850, p. 486; Illustratore fiorentino 1880, p. 15; Elenco 1902, p. 253; Limburger 1910, n. 210; Garneri 1924, pp. 107-108, n. XXXIX; Limburger-Fossi 1968, n. 210; Ginori Lisci 1972, I, pp. 293-299; Firenze 1974, p. 296; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 104; Cresti-Zangheri 1978, p. 158; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 206-207; Cazzato-De Vico Fallani 1981, pp. 8-9; Trotta 1988, pp. 40-43, 63-65; Mucci 1990, p. 47; Cozzi 1992, p. 170; Adsi 2003, pp. 19-20; Cesati 2005, I, p. 317; Firenze 2005, p. 282; Oronzo Brunetti in Atlante del Barocco 2007, p. 411, n. 89; Adsi 2009/1, pp. 44-46; Adsi 2010, pp. 61-62; Zoppi 2019, pp. 54-55.
Approfondimenti "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", serie II, I, 1890, tav. XXXII (Antico); Un restauro importante, in "Arte e Storia", XXI, 1902, 11, p. 75; Palazzo Corsini sul Prato, Torino, Italgrafica, 1954; Donatella Pegazzano, Un collezionista in giardino. Buontalenti e Giambologna per Alessandro Acciaiuoli, in "Paragone. Arte", LVII, 2006, 765, pp. 88-118; Anna Laura Nencioni, Palazzo Corsini al Prato, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 192-197, tavv. CXVIII-CXXII; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 362-367.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: MFC-F-000626-0000 (sala interna, 1890-1900). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 207625, 207626, 207627, 207628 (vedute degli spazi interni delle rimesse, 2000) 207629, 207630, 207631 (vedute degli spazi interni, 2000); 207632, 207633, 207634 (vedute delle rimesse, 2000); 207637, 207639 (vedute del prospetto su via il Prato di Ognissanti, 2000); 207640, 207642, 207643, 207644, 207645, 207646, 207647 (veduta della loggia sul giardino, 2000); 207648, 207649, 207650, 207651, 207652, 207653, 207654 207655, 207656, 207657, 207658 (veduta del giardino e delle rimesse, 2000); 208644, 208645, 208646, 208647 (vedute del giardino, 2000); 208648, 208649, 208650, 208651, 208652, 208653, 208654, 208655, 208656, 208657, 208658, 208659, 208660, 208661, 208662, 208663, 208664, 208665, 208666, 208667, 208668, 208669, 208670, 208671, 208672, 208673, 208674, 208675 (vedute degli spazi interni, 2000).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Giardino Corsini su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 16/11/2008
Data ultima modifica 13/08/2020
Data ultimo sopralluogo 21/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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