Scheda Palazzo Calcagnini Arese |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella (Cascine) |
Ubicazione |
Lungarno Amerigo Vespucci 38 |
Denominazione |
Palazzo Calcagnini Arese |
Altre denominazioni |
Palazzo Canevaro di Zoagli, Consolato degli Stati Uniti d'America |
Affacci |
via Giuseppe Garibaldi 2, corso Italia 1- 3- 5 |
Proprietà |
Calcagnini Estense, Arese, Canevaro di Zoagli. |
Architetti - Ingegneri |
Poggi Giuseppe, Morozzi Raffaello, Rossi Tullio, Genius Loci Architettura. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'edificio fu costruito su progetto dell'architetto Giuseppe Poggi a partire dal 1857 su commissione del marchese Manfredi Calcagnini Estensi che, nel 1847, aveva acquistato la stretta striscia di terreno posta tra il nuovo lungarno e via Vittorio Emanuele per costruirvi la propria abitazione. Pur nelle difficoltà incontrate dall'architetto per l'irregolarità del perimetro del terreno e i vincoli imposti da alcune preesistenze, l'edificio risultò ben organizzato negli spazi interni, meno soddisfacente invece per le facciate, della cui esecuzione lo stesso Poggi si lamentò nei suoi Ricordi. Successivamente venduto al conte senatore Francesco Arese (qui morto nel 1881), fu acquistato ai primi del Novecento da Giuseppe Canevaro duca di Zoagli. "Superando i notevoli ostacoli presentati dall'infelice perimetro del lotto e dalla presenza di vecchie fondazioni, il Poggi risolve questo edificio con sapiente equilibrio urbanistico facendone la testata di un delicato nodo spaziale fra il lungarno Vespucci e l'attuale Corso Italia, mentre l'adozione di proporzioni maggiori delle consuete negli alzati gli consente la soluzione delle numerose esigenze rappresentative della committenza. Anche in questo edificio il neo-cinquecentismo del Poggi si manifesta in un disegno di notevole dignità ed equilibrio, sia pure condizionato dall'uso di materiali poveri in luogo della pietra" (Gobbi 1976). "La costruzione, di lessico classicista, è articolata su tre piani, con un piano terreno concepito come basamento bugnato di tutta la fabbrica, scandita al piano nobile da paraste ioniche che intervallano ampie aperture. Una forte cornice separa il secondo piano, sul quale si prolungano le paraste, a scansione di semplici finestre rettangolari incorniciate. La facciata sul lungarno presenta al primo piano una lunga balconata sovrastante il portone, mentre la testata sulla piazza è caratterizzata dalla grande finestra centrale ad arco" (Martellacci 1992). Dal doppio ingresso (sulla facciata principale e sul retro) si accede a un ampio vestibolo dal quale si diparte una scala a doppia rampa che accede al piano nobile, con ambienti arricchiti da stucchi e colonne, che sappiamo a suo tempo ben poco apprezzati dal Poggi, per essere stati "decorati alla rococò da artisti non toscani". Sul lato ovest si trova un piccolo giardino recintato da un alto muro, oltre il quale è un ulteriore fabbricato già utilizzato per le scuderie e le rimesse. Per quanto riguarda la storia conservativa dell'edificio si segnala un intervento di restauro alle facciate condotto nel 1903 da Raffaello Morozzi (si veda la documentazione presso l'archivio storico del Comune di Firenze) e un intervento di adeguamento su progetto dell'architetto Tullio Rossi attuato nel 1948, in ragione dell'acquisto dell'immobile da parte del governo degli Stati Uniti d'America per farne la sede del Consolato Generale. Le facciate, delle quali si era lamento nella prima redazione di questa scheda (2008) il cattivo stato di conservazione, sono state interessate da un cantiere nel 2013, con ripristino degli intonaci e nuove tinteggiature (Genius Loci Architettura). Ancora oggi l'edificio è sede del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America in Firenze e, in ragione di questa destinazione, vede imponenti servizi di sicurezza in tutta l'area, compresa l'interdizione al traffico veicolare nelle immediate adiacenze del palazzo. |
Bibliografia |
Gobbi 1976, p. 21, n. 5; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 259; Cresti-Zangheri 1978, p. 192; Cozzi 1992, p. 165; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 184, n. 140; Zucconi 1995, p. 116, n. 184; Firenze 2005, p. 435; Insabato-Ghelli 2007, pp. 299, 320. |
Approfondimenti |
Monica Maffioli, Palazzo Calcagnini, scheda in Giuseppe Poggi e Firenze: disegni di architetture e città, catalogo della mostra (Firenze, Sala delle Reali Poste, dicembre 1989-gennaio 1990) a cura di Renzo Manetti e Gabriele Morolli, Firenze, Alinea, 1989, pp. 81-82; Gabriele Corsani, Il nuovo 'quartiere di città' alle Cascine dell'Isola a Firenze (1847-1859), in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 1987, 1, pp. 19-65. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-03559A-0000 (veduta d'insieme dal lato del monumento a Garibaldi, 1920-1930). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 4163, 4164 (vedute d'insieme di questo tratto del lungarno con il prospetto dell'edificio, 1942). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Calcagnini Arese su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
16/11/2008 |
Data ultima modifica |
20/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
05/05/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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