Scheda Palazzo del Gran Siniscalco

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Borgo Santi Apostoli 8
Denominazione Palazzo del Gran Siniscalco
Altre denominazioni Palazzo degli Acciaiuoli (Acciaioli), palazzo della Certosa, palazzo Pettini, Hotel Torre Guelfa
Affacci chiasso Cornino, via delle Terme, chiasso delle Misure
Proprietà Buondelmonti (Buondelmonte), Acciaiuoli (Acciaioli), monastero della Certosa del Galluzzo, Marchionni, Pettini, Burresi Pettini, Venerabile Arciconfraternita della Misericordia.
Architetti - Ingegneri Giusti Ugo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il nucleo principale della fabbrica trecentesca è costituito da due case riconducibili alla tipologia a corte mercantile, con annessa una torre duecentesca (si veda al numero 18r), che dal lato di via delle Terme era unita alle case ed alle torri degli Angeletti, famiglia consorte degli Acciaiuoli. La proprietà, originariamente dei Buondelmonti, passò nel Trecento a Niccolò Acciaiuoli, Gran Siniscalco del Regno di Napoli, da cui una delle denominazioni con cui il palazzo è noto e anche l'antico nome del chiasso che, fiancheggiando il lato occidentale del palazzo, va dal borgo a via delle Terme. Lo stesso Acciaiuoli donò poi la residenza alla Certosa del Galluzzo (1359) che tuttavia, in più occasioni, tornò a concederla in uso a vari membri della famiglia. Nel Quattrocento si rinnovò il cortile con un doppio portico con volte a crociera e colonne corinzie. Requisito (in quanto bene della Certosa) con le soppressioni napoleoniche del 1808, fu alienato a privati. La proprietà passò così a Gaspero Marchionni e nel 1864 a Giuseppe Pettini (e ancora al tempo di Guido Carocci risultava di proprietà dei Pettini). In questo arco di tempo, tra il 1864 e al 1920, si successero vari interventi di ampliamento e restauro (nella loro fase più significativa eseguiti su progetto dell'architetto Ugo Giusti nei primi decenni del Novecento), che privilegiarono il recupero dell'immagine medioevale dell'edificio, eliminando quanto reputato non consono per questa altezza cronologica. "Questi lavori, se da un lato ebbero il merito di restaurare la facciata su borgo SS. Apostoli e la vetusta torre, nonché di produrre alcuni interessanti ambienti in stile, furono, però, anche la causa di un totale stravolgimento degli interni" (Trotta 1992). Nel 1940 l'immobile fu in parte donato e in parte venduto all'Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. Attualmente ospita l'Hotel Torre Guelfa. Nel complesso l'edificio ha l'aspetto di una residenza fortificata, estremamente austera. Presenta tre ordini di finestre ad arco, sottolineate da semplici cornici marcadavanzale, e il terreno caratterizzato da un paramento a conci di pietra. Al di sopra della porta, nel vano di una finestra chiusa, sono le insegne della Certosa con due leoni rampanti che reggono una bandiera. Nell'androne, dopo un cancello in ferro che reca alla sommità le iniziali G e P, sono due lapidi, la prima a ricordare gli interventi di restauro promossi da Giuseppe Pettini nel 1864, l'altra a memoria della ripresa nel Novecento dei lavori volti a recuperare la "vetusta grandezza" dell'edificio, condotti con la direzione di Ugo Giusti nel periodo della proprietà di Gustavo Pettini. All'interno è una scala di legno che consente l'accesso ai piani superiori. Sulla sommità sono due terrazze panoramiche. Il complesso appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è sottoposta a vincolo architettonico dal 1941.
Bibliografia Carocci 1897, p. 138; Elenco 1902, p. 257; Illustratore fiorentino (1908) 1907, p. 153; Limburger 1910, n. 1; Garneri 1924, p. 79, n. XXXII; Limburger-Fossi 1968, n. 1; Palazzi 1972, p. 97, n. 178; Firenze 1974, p. 289; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 73; Trotta 1992, pp. 21, 36; Zucconi 1995, p. 52, n. 52; Cesati 2005, II, pp. 558-559; Firenze 2005, pp. 254-255.
Approfondimenti Intonachi e coloriture, in "Arte e Storia", XXII, 1903, 23/24, p. 161; Guido Carocci, Una vecchia strada di Firenze: Borgo SS. Apostoli, in "Rivista Fiorentina", I, 1908, 1, pp. 8-14; Giampaolo Trotta, Il palazzo Acciaiuloli o della Certosa in Borgo, in Giampaolo Trotta, Gli antichi chiassi tra Ponte Vecchio e Santa Trinita, Firenze, Messaggerie Toscane, 1992, pp. 111-116.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6522, 6450, 6452, 128286 (vedute del prospetto, 1931).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Acciaiuoli su Wikipedia e dal sito ufficiale dell'Hotel Torre Guelfa.
Codice SBAPSAE FI0013
ID univoco regionale 999
Data creazione 23/11/2008
Data ultima modifica 24/03/2021
Data ultimo sopralluogo 21/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags pietrino, iscrizione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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