Scheda Palazzo Compagni |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Maurizio Bufalini 7 |
Denominazione |
Palazzo Compagni |
Altre denominazioni |
Casa Cresci, palazzo Martini, Palazzo Inail |
Affacci |
. |
Proprietà |
Cresci, Libri, Alessandrini, Marzimedici, Compagni, Naldini, Martini, Sloane, Boutourline (Buturlin), Credito Immobiliare, Banca Commerciale Italiana, Pinucci, Cassa Nazionale Infortuni, Inail Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. |
Architetti - Ingegneri |
Del Rosso Zanobi, Tognetti Vittorio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Fabbrini Giuseppe Antonio, Gherardini Tommaso. |
Uomini illustri |
Sloane Francis Joseph. |
Note storiche |
Era qui, nel Duecento, una proprietà della famiglia dei Cresci (in riferimento alla quale un tempo si denominava la via), alienata per i rovesci finanziari della famiglia nel 1525 ai Libri, i quali a loro volta la cedettero agli Alessandrini (1544) e da questi ad altri proprietari fino a quando, attorno alla metà del Settecento (1748), pervenne ai Compagni. Questi affidarono la completa trasformazione della più antica costruzione all'architetto Zanobi Del Rosso che operò sulla struttura tra il 1785 e il 1787 (così buona parte della letteratura ma Gaetano Cambiagi già segnala nel 1781 il palazzo come "rinnovato pochi anni sono" e Lorella Baggiani nel suo contributo del 2009 data l'intervento al 1769) determinandone sostanzialmente le forme odierne. Alla morte dell'ultimo discendente del casato (1808) la proprietà fu ereditata dai Naldini e quindi acquistata dai Martini, che la possedevano al tempo di Federico Fantozzi (1843). Successivamente il palazzo fu degli Sloane, dei Boutourline, del Credito Immobiliare (per questi anni si segnala la descrizione del giardino resa da Angiolo Pucci), della Banca Commerciale e dei Pinucci. Acquistato nel 1929 dalla Cassa Nazionale Infortuni, il palazzo fu sottoposto l'anno successivo a lavori di restauro e di adeguamento degli ambienti alle nuove necessità, su progetto dell'architetto Vittorio Tognetti. "Quattro finestre dai davanzali sporgenti, sostenute da lunghe mensole, con stipiti e cornici, tutti in macigno di Fiesole, si aprono al terreno; nel centro un grande portale forma un blocco unico con il balcone; al primo piano altre grandi cinque finestre con davanzale, che si prolunga per tutta la facciata, e il solo romanato assai sporgente e pesante accenna ad una certa influenza barocca; così per i pilastri del balcone, come per il grandioso stemma della famiglia Compagni poggiato sull'arco della finestra centrale. Il secondo piano, in corrispondenza degli assi di quelle inferiori, ha altre cinque finestre dalle dimensioni minori delle altre del primo piano. Tutta la facciata è difesa da una sporgente tettoia alla fiorentina... Nell'interno, degno di rilievo, è il cortile d'ingresso, oggi ricoperto da un velabro a vetri decorati. Il cortile stesso è formato su due lati dai muri continui dell'edificio, nei quali furono ricavate cinque finestre in pietra serena, bellissime, ispirate a motivi architettonici usati dal Del Rosso nella facciata esterna; mentre sugli altri due lati restano arcate sorrette da colonne cilindriche, ricordo evidente di quello che fu un tempo il portico dell'antica casa dei Cresci" (dalla pubblicazione della Cassa Nazionale Infortuni del 1930). La misura del disegno che caratterizza il fronte ha consentito al palazzo segnalazioni nelle guide cittadine, anche nei periodi di minor fortuna dell'architettura sei settecentesca. Federico Fantozzi, ad esempio, così lo censiva nella sua guida del 1842: "Lo stile di architettura che vi regna è semplice e grandioso; le finestre, ad eccezione di quelle dell'ultimo piano, sono belle e ben proporzionate; ed il portone principale sarebbe senza eccezione, se non fosse decorato di qualche elemento bizzarro". L'immobile presenta sull'estremità destra della facciata uno scudo con l'arme dei Cresci (d'azzurro, alla banda di rosso bordata d'oro, accompagnata da due monti di sei cime dello stesso, 1.1) e uno con quella dei Compagni (d'oro, alla banda di nero) sull'arco della finestra centrale. Nell'interno si segnalano affreschi di Giuseppe Antonio Fabbrini e Tommaso Gherardini nelle sale del quartiere nobile al primo piano (1787), con motivi mitologici (sala Rosa) e episodi dall'Orlando Furioso (sala Verde). Fino al 2019 il palazzo è stato sede della Direzione regionale toscana dell'Inail. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1913. |
Bibliografia |
Cambiagi 1781, p. 40; Fantozzi 1842, p. 379; Fantozzi 1843, p. 151, n. 350; Firenze 1850, p. 245; Elenco 1902, p. 253; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 9-11; Limburger 1910, n. 194; Garneri 1924, p. 219, n. LXX; Limburger-Fossi 1968, n. 194; Piero Roselli in Roselli 1974, p. 66, n. 25; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 154; Cesati 2005, I, p. 92; Alessandro Carlino in Atlante del Barocco 2007, p. 410, n. 86; Paolini 2013, pp. 112-116. |
Approfondimenti |
La Cassa nazionale infortuni ed il suo Compartimento di Firenze, Firenze, Edizioni della Cassa nazionale infortuni, 1930; Lorella Baggiani, Il rinnovamento dell'architettura a Firenze, in Fasto di corte. La decorazione murale nelle residenze dei Medici e dei Lorena, IV, L'età lorenese. La Reggenza e Pietro Leopoldo, a cura di Roberta Roani, Firenze, Edifir, 2009, pp. 30-51, pp. 46-47; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 89; Carlotta Lenzi Iacomelli, Palazzo Compagni. Giuseppe Antonio Fabbrini e Tommaso Gherardini per Braccio Francesco Compagni, in Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, II, Dal Tardo Barocco al Romanticismo, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir, 2015, pp. 233-241. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-045721-0000 (veduta d'insieme della facciata, 1930-1938). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6356 (veduta della facciata del palazzo, 1920-1930 ca.). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito ufficiale Inail (sezione patrimonio immobiliare) e dalla voce Palazzo Compagni su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI1020 |
ID univoco regionale |
999 |
Data creazione |
09/12/2008 |
Data ultima modifica |
08/04/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
06/08/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
stemma familiare, comunità straniera (inglese, russo). |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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