Scheda Palazzo Pasqui

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via dei Servi 8- 10
Denominazione Palazzo Pasqui
Altre denominazioni Palazzo Del Palagio, casino de' Ciondoli
Affacci via Maurizio Bufalini 8r- 10r- 12r - 14r- 16r, via del Castellaccio 2
Proprietà Del Palagio, Portinari, Pasqui, Cassa di Risparmio di Firenze, Colony Capital (Fondo Armonia Colony).
Architetti - Ingegneri Pasqui Leopoldo, Genius Loci Architettura, Boninsegna Stefano, Bassilichi Niccolò.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Empoli (Jacopo Chimenti, d.), Benedetto da Maiano.
Note storiche Le vicende del palazzo sono così riassunte da Federico Fantozzi nella sua Pianta geometrica della città di Firenze del 1843: "Fu già questa l'abitazione della cospicua ed antichissima famiglia dei Del Palagio. L'epoca della sua fabbricazione deve risalire circa il 1300, a giudicarne dallo stile architettonico e dall'esser noto che nel 1427 la famiglia dei Del Palagio si era molto diramata. Tre botteghe di questa casa, due delle quali corrispondenti sulla Via dei Servi ed una sul Castellaccio, servivano nel 1480 e 1498 allo scultore ed architetto Benedetto da Maiano per uso di studio. L'anno 1500 pervenne questa casa nei discendenti di Folco dei Portinari, e successivamente nella famiglia Pasqui. Di questa l'architetto Leopoldo (al quale serve di abitazione e di studio) ne ha eseguito la riduzione in moderna forma nell'anno 1838-43, aggregandovi diverse contigue casupole, ma con saggio consiglio ha conservato quanto potevasi della sua antica forma e struttura, e fra le altre cose la scala, gli archi, e i sodi che occupavano il piano terreno. In questa casa ebbe lo studio il pittore fiorentino Jacopo Chimenti, detto l'Empoli dal soprannome del padre, nato nel 1554 e morto nel 1640, e vi fu il cosiddetto Casino di Ciondoli ove nel secolo XVI si radunavano a crocchio i più spensierati e bizzarri uomini della città, i quali si divertivano in architettare a carico dei più semplici delle burle singolarissime ed anco sconvenienti". Per quanto riguarda la configurazione dell'edificio nel Seicento così annota Carla Tomasini Pietramellara (1974): "Da un dipinto del 1650 conservato al museo di Firenze com'era si osserva una situazione contrastante, frutto probabilmente di rimaneggiamenti. L'edificio di via Bufalini sovrasta in altezza l'altro, le finestre sono voltate e su via de' Servi ci sono sei porte, una ad arco e cinque architravate. L'unica porta su via Bufalini è anch'essa architravata. Oggi le porte sono tutte archivoltate; sul lato di via de' Servi si nota una loggia oggi murata". Al di là di tali precisazioni, i fronti della grande fabbrica documentano puntualmente quanto indicato da Federico Fantozzi, evidenziando al piano terreno sul lato di via Maurizio Bufalini (dove l'edificio si sviluppa per quattro assi) e sulla prima porzione di via dei Servi (corrispondente ai primi quattro assi), il paramento murario in bozze di pietra trecentesco (seppure con ampie integrazioni), scandito dalla successione dei fornici, oggi vetrine di un esercizio commerciale. Sempre su via Bufalini si intende bene come il palazzo trecentesco avesse qui una maggiore estensione dell'attuale, ampiamente compensata dalla nuova addizione degli anni trenta dell'Ottocento che invece portò la fabbrica ad estendersi fino a via del Castellaccio, dove si trova un ulteriore portone d'accesso. Tutta questa nuova porzione, corrispondente su via dei Servi a sette assi degli undici complessivi, presenta al piano terreno un finto bugnato che si sviluppa fino alla cornice marcadavanzale del primo piano, comprendendo un ammezzato, in modo da assicurare la continuità del disegno delle facciate ma distinguendosi per il diverso trattamento e i diversi materiali impiegati. Assolutamente uniformi si presentano invece i tre piani superiori, con l'estesa serie di finestre incorniciate e sormontate ai primi due da timpani triangolari che scandiscono la superficie intonacata. Negli spazi interni, ad arricchire il salone centrale del piano nobile, sono due affreschi seicenteschi raffiguranti la costruzione del tempio di Salomone e la sua distruzione e ricostruzione. Ulteriori decori di gusto neoclassico risalenti agli interventi di Leopoldo Pasqui mostrano stucchi con scene omeriche alle pareti e riquadri con riferimenti al mito di Ercole sul soffitto. Sul fronte di via dei Servi (sempre in ossequio a quanto ricordato da Fantozzi) sono due memorie a ricordare come in antico qui fossero state le botteghe di Jacopo Chimenti (lapide tra il 32r e il 34r) e di Benedetto da Maiano (tra il 44r e il 46r). A questi due artisti, secondo Augusto Garneri, si dovrebbe aggiungere Leonardo del Tasso, che ugualmente avrebbe avuto qui il suo laboratorio. Per quanto riguarda l'antico giardino di pertinenza si vedano le brevi note nel repertorio di Angiolo Pucci. Sulla cantonata, dalla parte che guarda a via Bufalini, è un'edicola settecentesca con una bella pittura murale, databile attorno alla metà dell'Ottocento e raffigurante la Madonna con il Bambino, restaurata nel 1998 (impresa esecutrice ditta R.A.M.) e ancora nel 2013, in ambedue i casi per interessamento della Cassa di Risparmio di Firenze. Il complesso, già sede dell'agenzia fiorentina della Milano Assicurazioni e quindi della direzione generale di Cassa di Risparmio, è stato ceduto nel 2014 da Banca Intesa Sanpaolo al fondo Colony Capital e nel 2018 sono stati avviati i lavori per il restauro e l'adeguamento dell'immobile alla nuova destinazione, su progetto e direzione artistica di Genius Loci Architettura (architetti Stefano Boninsegna e Niccolò Bassilichi).
Bibliografia Fantozzi 1842, pp. 382-383; Fantozzi 1843, pp. 150-151, n. 347; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, III, 1846, pp. 13-14; Firenze 1850, p. 335; Bigazzi 1886, pp. 329-330; Limburger 1910, n. 545; Garneri 1924, p. 194, n. III; Carla Tomasini Pietramellara in Roselli 1974, p. 84, n. 48; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 23-24; Santi 2002, pp. 32-33; Cesati 2005, II, p. 644; Invernizi 2007, II, pp. 511-512, nn. 460-461.
Approfondimenti Gianni Benelli, Via de' Servi. Breve saggio di storia del costume nelle Assicurazioni, Firenze, Agenzia Fiorentina della Compagnia di Milano, 1977; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati in città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 166-167.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10541 (veduta della cantonata tra via Maurizio Bufalini e via dei Servi con il tabernacolo, 1972).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Pasqui su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 11/12/2008
Data ultima modifica 28/09/2020
Data ultimo sopralluogo 06/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags studio di artista, lapide, tabernacolo.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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