Scheda Palazzo Marzichi Lenzi

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce / San Giovanni
Ubicazione Borgo Pinti 27
Denominazione Palazzo Marzichi Lenzi
Altre denominazioni Hotel Monna Lisa
Affacci .
Proprietà Tedaldi, Neri Ridolfi, Lenzi, Marzichi Lenzi, Ciardi Duprè.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Poccetti (Bernardino Barbatelli, d.), Dupré Giovanni, Germani Gioia.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si tratta di un edificio originariamente configuratosi nel Trecento come casa corte mercantile medioevale, quindi ridisegnato negli interni tra Quattro e Cinquecento e, per quanto riguarda il fronte, di tipologia decisamente cinquecentesca (ma nella letteratura consultata è indicato spesso come del secolo precedente). Già dei Tedaldi, quindi dei Neri Ridolfi, passò in data imprecisata ai Lenzi (poi Marzichi Lenzi) ai quali probabilmente si deve la ristrutturazione cinquecentesca. Acquistato, ad eccezione di alcuni appartamenti, dalla famiglia Ciardi Dupré nel 1956 fu notevolmente danneggiato dalle acque dell'alluvione del 1966. Restaurato, è attualmente occupato da un albergo (Hotel Monna Lisa) sempre gestito dalla famiglia Ciardi Dupré, che lo ha arredato con mobili antichi e varie opere d'arte, tra le quali disegni e sculture di Giovanni Dupré. Il palazzo si presenta attualmente sulla via con un prospetto intonacato di quattro assi per tre piani più un mezzanino, sul quale spiccano in vistoso aggetto le parti a bugnato (il massiccio portone, le cornici delle finestre, le fasce marcapiano e le cantonate). Per quanto riguarda il mezzanino è evidente il suo essere frutto di una soprelevazione più tarda, presumibilmente settecentesca, peraltro realizzata con il disassamento delle finestre, portate da quattro a cinque. Al centro della facciata è uno scudo con l'arme taurina utilizzata sia dai Lenzi sia dai Marzichi (d'azzurro, al rincontro di toro d'oro). Walther Limburger (1910) già segnalava nel vestibolo un portale rinascimentale e il bel soffitto a cassettoni dipinto con grottesche tradizionalmente ricondotte a Bernardino Poccetti o alla sua cerchia (restaurato nel 2001 da Gioia Germani). Tra i decori dello stesso androne - di sicuro fascino per i vari elementi lapidei di diversa datazione e per la bella e sempre curata pavimentazione in antico cotto posato a spina di pesce - compaiono numerose imprese e uno scudo dipinto con l'arme dei Neri Ridolfi (d'oro, al leone d'azzurro, e alla banda attraversante d'argento caricata di tre stelle a sei punte del campo). Sul lato verso via della Pergola, con accesso da una stretta strada privata, si trova un piccolo giardino all'italiana confinante col già celebre giardino dei Caccini (si veda in questa stessa strada ai numeri civici 31-33). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Elenco 1902, p. 255; Limburger 1910, n. 450; Limburger-Fossi 1968, n. 450; Firenze 1974, p. 176; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 115; Maffei 1990, p. 156; Cesati 2005, II, p. 482; Firenze 2005, p. 421; Paolini 2008, p. 163, n. 250; Paolini 2009, p. 235, n. 334.
Approfondimenti Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 156-157; Claudio Paolini in Claudio Paolini, Hosea Scelza, Borgo Pinti: una strada fiorentina e la sua chiesa, Firenze, Polistampa, 2018, pp. 52-54, n. 10.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 100805, 100806, 100807 (vedute d'insieme e particolare del prospetto, 1979); 100808 (veduta delle volte di un vano interno, 1979); 100809, 100810 (vedute d'insieme dell'androne, 1979); 174551, 174552 (particolari del soffitto dipinto dell'androne, 1994); 174553 (veduta della prima rampa di scale presa dall'androne, 1994); 174554 (veduta d'insieme dell'androne, 1994); 174555 (veduta parziale del soffitto dipinto dell'androne, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Marzichi Lenzi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito dell'Hotel Monna Lisa.
Codice SBAPSAE FI1079
ID univoco regionale 90480170061
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 23/11/2021
Data ultimo sopralluogo 08/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags albergo, impresa, stemma familiare.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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