Note storiche |
Nel repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977) la casa è segnalata per "l'impronta architettonica cinquecentesca". Si tratta, come è evidente osservando il fronte, di un edificio in realtà ben più antico, che appunto tra Cinquecento e Seicento ebbe una prima riconfigurazione, per essere poi ulteriormente modificato nei secoli successivi soprattutto sul suo lato sinistro. La porzione più significativa, a destra, si sviluppa su quattro piani (l'ultimo frutto di una sopredificazione) organizzati su quattro assi, con le finestre al piano nobile allineate su un ricorso di pietra. L'ultimo restauro che ha interessato l'edificio (presumibilmente databile agli anni sessanta del Novecento) ha portato in luce l'apparecchio murario sottostante l'intonaco, evidenziando al piano terreno una successione di tre grandi fornici trecenteschi e quindi una muratura in filaretto di pietra, che si sviluppa fino alle imposte degli archi delle finestre del primo piano. Sul portone è uno scudo con un'arme identificabile con quella propria del casato degli Amerighi di Siena (d'azzurro, alla lettera A maiuscola d'oro, accompagnata da tre stelle a cinque punte dello stesso, con il capo dell'Impero), oltre il quale si leggono le terminazioni della croce dei cavalieri dell'Ordine di Santo Stefano, al quale vari membri della famiglia appartennero. |