Scheda Loggia degli Adimari |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via dei Calzaiuoli 94r- 96r- 98r- 100r- 102r- 104r- 106r |
Denominazione |
Loggia degli Adimari |
Altre denominazioni |
La Nighittosa, casa Fabbrini, palazzo Gilli |
Affacci |
via delle Oche, vicolo del Giglio |
Proprietà |
Adimari, Cavicchioli, Fabbrini, Gilli. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Dante Alighieri, Salomone Fiorentino. |
Note storiche |
Era qui, a segnare la cantonata tra via delle Oche e via dei Calzaiuoli, la loggia della famiglia Adimari, nota come la Neghittosa. Trasformata in osteria, fu progressivamente assorbita dalle nuove edificazioni e quindi abbattuta durante i lavori di allargamento di via dei Calzaiuoli (1842-1844), come documentato da Federico Fantozzi (1843) che cita l'edificio come casa Fabbrini. A ricordare l'antica presenza della loggia e la storia del luogo sono una serie di lapidi in marmo poste sul lato di via delle Oche: in una si ricorda la Neghittosa, in una dei versi danteschi rimandano all'antica stirpe degli Adimari (in questo caso accompagnando i versi con uno scudo provvisto dell'arme del casato), in un'altra si ricorda invece come nella casa che qui si trovava avesse visto la luce e poi fosse morto il 4 febbraio 1815 "Salomone Fiorentino distinto poeta". L'edificio che attualmente occupa l'area presenta un disegno dei fronti corrispondente al gusto degli anni in cui fu operata la rettificazione della strada (ma è da segnalare anche il cantiere di 'restauro' di cui si parla nelle pagine di "Arte e Storia" del 1886), in stile neorinascimentale, ma decisamente corrente e privo di elementi caratterizzanti. Il fronte principale che guarda a via dei Calzaiuoli si sviluppa per cinque piani su sette assi. Il terreno è interrotto, tra il secondo e il quinto asse, da un'ampia mostra che include tre archi e che presenta una decorazione a graffito (opportunamente protetta da cristalli) con profusione di candelabre, festoni, puttini e animali fantastici. In alto sono due corone all'interno delle quali ricorrono le date 1733 e 1899: se per la prima data sfugge il significato, la seconda è presumibilmente da interpretare come data di realizzazione del graffito, o del suo rifacimento su più antiche tracce. L'ambiente che si apre oltre gli archi è riccamente decorato da stucchi di gusto ottocentesco e, occupato da un esercizio commerciale, appare mantenuto con rigorosa cura. |
Bibliografia |
Fantozzi 1843, p. 112, n. 247; Bigazzi 1886, pp. 290-291; Illustratore fiorentino (1908) 1907, pp. 22-24; Giorgio Di Battista in Roselli 1974, p. 52, n. 6; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 26, 173; II, 1977, p. 335; Ciabani 1984, pp. 184-186; Macci-Orgera 1994, p. 68; Cesati 2005, I, p. 13; Invernizi 2007, I, pp. 313, 315-316, nn. 279, 281-282. |
Approfondimenti |
Enrico Montazio, Fisiologia delle strade di Firenze o Firenze e i suoi abitanti. Fisiologia di via Calzaioli, Tipi di Giuseppe Mariani, Firenze, 1846, pp. 22-23; Guido Carocci, Restauri a Firenze, in "Arte e Storia", V, 1886, 28, pp. 206-207. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
01/02/2009 |
Data ultima modifica |
01/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
03/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, graffito, datazione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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