Quartiere |
Santo Spirito (San Niccolò) |
Ubicazione |
Piazza Nicola Demidoff |
Denominazione |
Piazza Nicola Demidoff |
Altre denominazioni |
Il Renaio, piazza delle Mulina di San Giorgio |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Del Sarto Luigi, Poggi Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza dal lungarno Serristori e da via dei Renai. La piazza fu realizzata tra il 1869 e il 1870 su progetto di Luigi Del Sarto (direttore dell'Uffizio d'Arte del Comune) nell'ambito dei lavori di sistemazione di questo tratto del lungarno, a loro volta da ricondurre al progetto generale di ingrandimento della città definito da Giuseppe Poggi per rispondere alle nuove esigenze dettate dalla scelta di Firenze come capitale del Regno (1865-1871). Più in particolare (dato che lo slargo non appare nei disegni iniziali) fu determinante nella sua attuale definizione la donazione al Comune di Firenze, nel 1869, del grandioso monumento a Nicola Demidoff (1773-1828) da parte dei suoi figli Paolo e Anatolio, tramite il procuratore generale di quest'ultimo, Alessandro Melchior. Questo determina il centro e l'emergenza della piazza, definita come giardino che dal lato del lungarno si pone alla stessa altezza della strada, mentre, visto l'inferiore livello della via dei Renai che corre alle sue spalle (e che un tempo anche grazie a questa depressione fungeva da cava di rena), è dagli altri lati definita da un muro a retta coronato da una ringhiera continua, oltre al quale corrono le strade che dal lungarno si innestano sulla via dei Renai. Tale sistemazione è da datarsi attorno al 1871, anno dell'inaugurazione del monumento. Nonostante la sua limitata estensione, oltre a rappresentare nella visione d'insieme della cortina degli edifici del lungarno una piacevole interruzione, il giardino è sufficientemente frequentato, soprattutto come zona di sosta e riposo da parte dei turisti. Oltre al monumento, le aiuole e gli alberi di tiglio e, sul fondo, due chioschi destinati agli attrezzi dei giardinieri (dei primi del Novecento), contribuiscono a restituire al visitatore la dimensione del decoro urbano così come sentita dalla borghesia fiorentina tra Ottocento e i primi del secolo successivo. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 41, n. 289; Stradario 1929, p. 34, n. 315; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 305-306; Stradario 2004, p. 175; Zoppi 2019, pp. 54-55. |
Approfondimenti |
Massimo de Vico Fallani, Giardino Demidoff, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 223-225; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, II, Giardini e passeggi pubblici, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2015, pp. 494-501; Saida Grifoni, Lungo l'Arno. Paesaggi, storia e culture, Firenze, Aska Edizioni, 2016, p. 256. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10521 (veduta della piazza con il giardino ancora privo del monumento (1871 ca.). |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza Demidoff su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
23/08/2013 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
05/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza). |
Localizzazione |
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