Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Piazza dei Giudici |
Denominazione |
Piazza dei Giudici |
Altre denominazioni |
Piazza d'Altafronte, piazza dei Castellani, piazza dell'Erba |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza dal lungarno Generale Diaz, da via dei Saponai, via del Castello d'Altafronte, via de' Castellani e dal lungarno Anna Maria Luisa de' Medici. In questo luogo era anticamente un complesso di edifici (il cui primo nucleo risaliva probabilmente al X secolo) detto castello d'Altafronte, su cui andavano a saldarsi le mura cittadine del XII secolo, realizzati ad uso di fortificazione e di controllo sul porto fluviale sull'Arno, risalente alla Florentia romana, il cui accesso si trovava forse originariamente su questa stessa piazza e che successivamente è attestato di lato al vicino slargo ora detto piazza Mentana (si veda). Atterrate le mura e distrutto il castello dalla piena del 1333, l'edificio (che si identifica con quello oggi sede del museo Galileo) fu riedificato come palazzo dai Castellani e destinato nel 1574 a sede dei giudici di Ruota. Queste vicende danno conto delle titolazioni della piazza nel corso del tempo: originariamente detta piazza d'Altafronte, fu chiamata poi piazza dei Castellani e quindi piazza dei Giudici, con il trasferimento dei nomi precedenti alle vie limitrofe. E' ugualmente attestato, seppure riferito a una sola pozione della piazza, il nome di piazza dell'Erba, da un mercato che vi si teneva. Se il lato a valle è caratterizzato dal palazzo a cui abbiamo accennato, il lato a monte è occupato dal palazzo della Camera di Commercio e della Borsa, costruito tra il 1858 e il 1860 in luogo dell'antico tiratoio di Piazza d'Arno, la cui erezione incise in modo significativo sia sul carattere della piazza sia sulla configurazione della zona, comportando la rettificazione e il rialzamento del piani stradale delle vie limitrofe e la conseguente riconfigurazione degli edifici in fregio a queste. Sulla spalletta dell'Arno, nel tratto prospiciente la piazza, si segnala la lapide in marmo che segna il punto nel quale furono sepolte le ossa del cavallo dell'ambasciatore veneto Carlo Capello, colpito a morte durante l'assedio del 1530, data riportata nell'iscrizione. Dal lato del museo Galileo è stata eretta nel 2007 una meridiana monumentale. La pavimentazione è a lastrico e buona parte dello spazio (delimitato da un cordolo in cemento) è destinato alla sosta dei veicoli. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 62, n. 445; Stradario 1929, p. 54, n. 498; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 63-64; Stradario 2004, p. 221. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Iscrizione in marmo nella sponda dell'Arno in onor di un cavallo, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, IX, pp. 61-63. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza dei Giudici su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
08/09/2013 |
Data ultima modifica |
10/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza), lastrico. |
Localizzazione |
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