Note storiche |
Si tratta di un edificio evidentemente di pertinenza del palazzo Rucellai (si veda a piazza de' Rucellai), un tempo destinato, tra l'altro, a rimesse. Il fronte è segnato da bucature di diversa dimensione e posizione con, al terreno, un ampio ingresso carraio oggi accesso alla trattoria Il Latini, uno degli esercizi storici fiorentini nato come fiaschetteria nel 1898. "Da una cinquantina d'anni su questa strada si affaccia, in un fondo del palazzo Rucellai, la trattoria più celebre della città: Il Latini. Cultore della cucina toscana e della cultura, Narciso Latini, dapprima con la moglie Maria ed in seguito con i figli Torello e Giovanni, ha consolidato una tradizione di ospitalità e di mecenatismo tipici della Firenze di un tempo. Da oltre vent'anni, nella tarda primavera, in trattoria si svolge il "Premio Amici del Latini", ideato da Augusto Cesati che, ispirandosi al milanese Bagutta e al veronese Dodici Apostoli lanciò, con una giuria composta in origine dai più bei nomi della cultura fiorentina (Bigongiari, Breddo, Cecchi, Folena, Griffo, Listri, Luti, Luzi, Macrì, Pampaloni, Parri, Saviane, Vannucci), una delle iniziative più accreditate del panorama culturale fiorentino cui negli anni hanno aderito, ritirando il prosciutto di Narciso prima e di Torello oggi, unico premio consegnato: Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Leonardo Sciascia, Maria Bellonci, Andrea Zanzotto, Eugenio Garin, Gina Lagorio, Mario Soldati, Bino Sanminiatelli, Maria Corti, Carlo Coccioli, sino a Mario Rigoni Stern, Franco Cardini e Vincenzo Cerami" (Cesati 2005). |