Scheda Palazzo della Camera di Commercio |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Lungarno Generale Diaz |
Denominazione |
Palazzo della Camera di Commercio |
Altre denominazioni |
Palazzo della Borsa di Commercio |
Affacci |
piazza dei Giudici 3, via dei Saponai, piazza Mentana 2 |
Proprietà |
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Arnolfo di Cambio, Francolini Felice, Maiorfi Michelangelo, De Fabris Emilio, Giusti Ugo, Cerpi Ezio, Gamberini Italo, Gori Giorgio Giuseppe, Brizzi Emilio, Spadolini Pierluigi, Giannone Bruno, Tortoli Silvia. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Chini Galileo. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il vasto edificio sorge su un'area occupata fino a metà Ottocento dal tiratoio di Piazza d'Arno, detto anche 'delle Travi' o 'de' Castellani', da alcuni studiosi attribuito ad Arnolfo di Cambio. Quando le antiche corporazioni furono sciolte da Pietro Leopoldo, gran parte del patrimonio dell'Arte della Lana passò alla neonata Camera di Commercio, e questa zona venne individuata per un grande palazzo atto a ospitare la Camera, la Borsa di Commercio e la Banca Nazionale Toscana (oggi Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Firenze). Il palazzo, dopo la demolizione del tiratoio e un complesso intervento di riordino edilizio e viario tutto intorno all'area (condotto su progetto dell'ingegnere Felice Francolini), fu eretto tra il 1858 e il 1860 sulla base di un progetto del giovane architetto Michelangelo Maiorfi, rielaborato con significative modifiche dall'accademico Emilio De Fabris. Nel periodo di Firenze Capitale (1865-1871) fu mantenuta al complesso la funzione di Camera di Commercio, seppure con gli accresciuti oneri di rappresentanza amministrativa del governo. L'edificio, di ispirazione rigidamente neoclassica nella facciata sul lungarno, si presenta con un corpo centrale a imitazione di un tempio greco contenuto entro superfici lisce e intonacate: è da tenere tuttavia presente che originariamente gli affacci presentavano una finitura in pietra artificiale, più scura rispetto al colonnato centrale, e che comunque certo alleggeriva l'impatto dell'ampio fronte su questa porzione del lungarno. Nel 1914-1915 fu aperto l'ingresso sulla piazza dei Giudici ed eseguiti alcuni lavori interni su progetto dell'architetto Ugo Giusti. A questa data risalgono le pitture murali di Galileo Chini in stile neorinascimentale di questo atrio raffiguranti L'Agricoltura e Il Commercio, successivamente nascoste da un controsoffitto e recuperate nel recente restauro. Al 1931-1933, poi, è da datare un intervento curato dall'architetto Ezio Cerpi che portò a rialzare l'intero sottotetto ricavando il secondo piano e portando il palazzo alla sua volumetria attuale. A questi stessi anni risale la scelta di un intonaco liscio sui fronti e la realizzazione di un ampio salone sul lato di piazza Mentana, destinato a Borsa Valori. "Il salone, a doppio volume con affacci interni dal primo piano lungo tre lati e coperto da un ampio lucernario, riflette sia per i materiali che per la ricerca di monumentalità lo stile dell'epoca, quella sorta di gusto neoclassico in chiave con l'ideologia dell'Impero che ha caratterizzato tanti manufatti architettonici di quel periodo. Tuttavia, la funzionalità degli spazi in relazione alla destinazione d'uso, la sobrietà delle linee e la misura nell'introduzione di elementi puramente decorativi, che in qualche modo denunciano anche l'influenza della nuova architettura razionalista, ne fanno un organismo armonico e dotato di una propria identità, un manufatto di pregio non altissimo, ma comunque di grande interesse e meritevole di essere salvaguardato" (dal sito internet della Camera di Commercio fiorentina). Le ultime modifiche di un certo rilievo riguardano sempre gli interni, segnatamente il nuovo vestibolo d'ingresso sulla piazza dei Giudici, curato da Italo Gamberini nei primi anni cinquanta (tra gli anni cinquanta e primi anni sessanta si segnala anche un progetto per la ristrutturazione e il nuovo arredamento del complesso a firma dell'architetto Giuseppe Giorgio Gori e dell'ingegnere Emilio Brizzi), e il nuovo allestimento del salone dell'Anagrafe, attuato all'inizio degli anni settanta (1971) su progetto dell'architetto Pierluigi Spadolini, che curò anche la realizzazione di un ampio auditorium e provvide a risarcire la fabbrica dai numerosi danni provocati dall'alluvione del 4 novembre 1966 (impresa esecutrice Calosi & Del Mastio). Tra il marzo 2003 e il febbraio 2005 l'edificio è stato interessato dalla ricostruzione degli intonaci esterni e da un intervento di restauro relativo a tutti gli elementi lapidei della facciata e alle coperture (SIRE Costruzioni). Tra il 2012 e il 2013, per le cure del Provveditorato alle Opere Pubbliche e la direzione dei lavori dell'ingegnere Bruno Giannone, il complesso ha visto ulteriori lavori di ristrutturazione e negli anni successivi, in continuità con il precedente cantiere, si è provveduto al recupero dell'intera struttura su progetto di Hydea srl e la consulenza architettonica di Silvia Tortoli, con chiusura del cantiere nel 2017 e inaugurazione nel gennaio 2018. Nel corso dell'intervento - che ha consentito di riaccorpare i diversi uffici dislocati fra il palazzo della Loggia del Grano, il palazzo della Borsa Merci e altri locali in via Orcagna - sono peraltro tornati alla luce un antico pozzo per la colorazione dei tessuti e una fornace per la cottura della lana, a testimoniare di una storia della quale si pensava fossero andate del tutto distrutte le testimonianze materiali. Sul fronte principale, ai due lati del pronao, sono due bassorilievi con l'insegna dell'Arte della Lana. |
Bibliografia |
Fantozzi 1843, p. 138, n. 307; Carocci 1897, pp. 82-83; Limburger 1910, n. 56; Garneri 1924, p 145, n. XIX; Bertarelli 1922, p. 85; Bertarelli 1937, p. 168; Palazzi 1972, p. 247, n. 483; Fanelli 1973, I, p. 416; Gobbi 1976, p. 20, n. 4; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 310; II, 1977, p. 263; Cresti-Zangheri 1978, p. 134; Borsi-Maresca 1984, pp. 59-61; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 182, n. 138; Zucconi 1995, p. 117, n. 185; Salvadori Guidi 1996, pp. 58-59, n. 71; Cesati 2005, I, p. 274; Cesati (Piazze) 2005, pp. 105, 131; Firenze 2005, p. 426; Insabato-Ghelli 2007, p. 233; Aleardi-Marcetti 2008, p. 39; Paolini 2009, pp. 138-139, n. 174; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 87. |
Approfondimenti |
Miranda Ferrara, Aggiunte a De Fabris, in Architettura in Toscana dal periodo napoleonico allo stato unitario, atti del convegno di studi (Firenze, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, 17-18 maggio 1976) a cura di Gabriella Orefice, Firenze, Uniedit, 1978, pp. 47-58; Giovanni Klaus Koenig, Pier Angelo Cetica, Francesco Gurrieri, Pierluigi Spadolini, architettura e sistema, Bari, Dedalo, 1985; Giuseppe Giorgio Gori 1906-1969. Inventario analitico dell'archivio conservato presso la Biblioteca di Scienze Tecnologiche, a cura di Gabriella Carapelli, Firenze, Edifir, 2010, pp. 141-142, n. 67; Saida Grifoni, Lungo l'Arno. Paesaggi, storia e culture, Firenze, Aska Edizioni, 2016, pp. 260-261. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: VVF-S-000930-0066 (veduta d'insieme del lungarno con i mezzi di soccorso inviati a seguito dell'alluvione del 1966 davanti all'edificio, 1966). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L120333 (il prospetto dell'edificio inquadrato in una veduta d'insieme di questo tratto del lungarno, 1929-1930). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dall'ampia scheda presente nel sito ufficiale della Camera di Commercio fiorentina e dalla voce Palazzo della Borsa (Firenze) su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
15/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
04/05/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
pietrino. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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