Note storiche |
Si tratta di una casa con il prospetto di disegno oltremodo semplice, articolato su due soli piani per due assi, segnato da un pietrino con la Croce di Malta accompagnato dal numero arabo 46, da intendersi come progressivo delle proprietà dell'Ordine ospitalerio di San Giovanni Battista (commenda del Santo Sepolcro dipendente dalla magione del Ponte Vecchio). Lungo questa strada e ancor di più lungo la via Romana, l'Ordine aveva numerosissime case, come ricordano i molti pietrini riscontrati. Così accade, ad esempio, con gli edifici che seguono lungo via de' Serragli ai numeri civici 155 (pietrino segnato col n. 38), 159 (n. 40), 163 (n. 43), 177 (n. 177 (n. 42) e in via Romana ai numeri civici 48 (n. 33), 66 (n. 26) , 70 (n. 23), 74 (n. 21), 76 (n. 20), 80 (n. 19), 82 (n. 17) e 100 (n. 1). La ricca serie di cabrei datati tra Seicento e Settecento pubblicati da Gian Luigi Maffei consente d'altra parte di ricondurre a questa comune proprietà circa sessanta case che si dispongono lungo il lato ovest di via Romana, da via di Serumido fino alla porta, con i lotti che si dispongono in profondità appunto fino a via de' Serragli. "E' l'edificazione del borgo lineare - residua dopo le pesanti demolizioni volute da Cosimo I - che dalla porta del circuito di mura del 1170, situata nell'attuale piazza S. Felice, arrivava fino alla porta Romana del successivo perimetro. In entrambi i cabrei (1759-1760 e 1792-1793) abbiamo la rappresentazione delle piante dei piani terra delle case assemblate in una sola planimetria e le relative facciate anch'esse raffigurate nella sommatoria dei prospetti dell'intero percorso: le case sono a schiera con prevalenza dei tipi a doppia cellula, qualche volta con loggia, area di pertinenza o affaccio della cellula ulteriore su via de' Serragli, scale ad una rampa, nella maggior parte dei casi, ortogonali al fronte. Al piano terra figurano su via Romana un certo numero di specializzazioni della prima cellula a bottega o laboratorio con porta specifica distinta da quella che conduce alla parte residenziale della casa; questa è di norma contenuta nel solo primo piano con una evidente ridotta possibilità di suddivisione degli spazi in ambienti specifici per le diverse funzioni abitative. Nella lettura del cabreo seriore (1792-1793) si può rilevare una differenziazione sostanziale rispetto al precedente: la diffusa crescita in altezza di molte di queste case e, contemporaneamente, alcuni casi di accorpamento di più edifici limitrofi. Ne deriva il nuovo tipo edilizio - la casa in linea - plurifamiliare con scala a doppia rampa e due appartamenti per piano: si ottiene con questo scatto tipologico l'alienazione tra la casa e l'edificio in quanto da ora in avanti si diffonderà un concetto di casa che identifica come tale un appartamento interno, sub-organismo del più complesso organismo edilizio. Di questo stesso tessuto abbiamo anche una rappresentazione schematica della fine del XVII secolo con la numerazione progressiva riferita al registro delle possessioni, con una figurazione simile al nostro catasto" (Maffei). Per quanto concerne la casa qui presa in considerazione siamo probabilmente in presenza della matrice originaria della tipologia, non alterata da successive soprelevazioni. |
Approfondimenti |
Commende di Malta a Firenze, in Leonardo Ginori Lisci, Cabrei in Toscana. Raccolte di mappe, prospetti e vedute, sec. XVI - sec. XIX, Firenze, Giunti Marzocco per la Cassa di Risparmio di Firenze, 1978, pp. 239-246. |