Scheda Parco della Rimembranza |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Viale dei Colli |
Ubicazione |
Viale Galileo |
Denominazione |
Parco della Rimembranza |
Altre denominazioni |
Monumento ai caduti della Grande Guerra |
Affacci |
via delle Porte Sante, via di Giramonte, via del Monte alle Croci |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Vannetti Angiolo, Biagioni (fonderia). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il parco, con accesso da via delle Porte Sante in prossimità del punto in cui la strada si diparte dal viale Galileo, si estende lungo tutto il perimetro della fortezza di San Miniato (si veda) fino all'area dove sorge il più tardo parco della Rimembranza della Croce Rossa (si veda), caratterizzato da una fitta piantumazione di cipressi al centro della quale si sviluppa un sentiero costeggiato da zone inerbate. All'inizio dell'itinerario, nello slargo posto ai piedi del colle, è un semplice altare in pietra serena di forme austere, che reca l'iscrizione dedicatoria che il Comune e il Popolo di Firenze vollero in ricordo dei Caduti della Prima Guerra mondiale: "La vostra tomba / è un'ara". All'apice del colle (e a circa un terzo dell'itinerario) è, sempre posta su un basamento in pietra, una fusione in bronzo raffigurante un fante pronto all'attacco con la baionetta, opera del 1926 di Angiolo Vannetti (peraltro capitano di fanteria durante la guerra) gettata, come riporta l'iscrizione, dalla fonderia Biagioni. Così il repertorio edito dal Circolo Piero Gobetti nel 2005: "L'ampio cappotto sbottonato nasconde quasi del tutto il corpo del militare, lasciando bene in vista solo le mollettiere e gli scarponi, così che la sua posa acquista un'enfasi ancora più drammatica e sospensiva. I rimandi al classicismo di Rodin vivificano gli stilemi veristi di reminiscenza ottocentesca della scultura. L'opera, indicativa delle indubbie qualità formali dell'artista, fu collocata nel 1927". Per quanto riguarda il parco nel suo complesso (e i parchi della Rimembranza in generale), questo deve essere compreso in relazione alla proposta formulata nel 1922 dall'allora sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi, che, mutuando quanto già attuato nella città canadese di Montreal, auspicava di creare in tutti i centri abitati d'Italia un parco o un viale dove piantare un albero per ogni caduto nella Grande Guerra, da affidare alle cure delle scuole, coinvolgendo il corpo insegnante per la compilazione degli elenchi dei caduti, gli studenti per la messa a dimora delle piante e per l'istituzione di una guardia d'onore che si occupasse della conservazione nel tempo delle "selve votive". Firenze rispose fin dal 1923 con l'istituzione di vari parchi nelle piazze e nei viali cittadini, fino a che, nel 1926, fu deciso di riunire queste varie memorie in questo unico luogo nei pressi del cimitero delle Porte Sante, che peraltro già nello stesso 1922 era stato individuato per l'erezione di un monumento ufficiale. Per quanto inaugurato nel 1927 (in concomitanza con la collocazione dell'ara e della statua del fante), la piantumazione proseguì fino al 1932, fino a contare tremila cipressi a ricordare i tremila fiorentini caduti nel conflitto. Dimenticate le originarie motivazioni dell'esteso intervento e dell'opera di Angiolo Vagnetti (che andrà letta in questo contesto assumendo non solo il valore di monumento celebrativo ma di traguardo intermedio nell'ambito di un percorso che si sviluppa sul colle in spazi considerati sacri e inviolabili), il luogo ha sofferto di lunghi periodi di abbandono. Oltre ai danni al parco (i più recenti causati dagli eventi meteorologici eccezionali del 2014 e 2015 che per fortuna non si sono abbattuti in questa zona in modo violento), si sono registrati nel tempo vari atti vandalici con scritte imbrattanti sia sull'ara sia sulla scultura del soldato, che peraltro ha sofferto dell'asportazione della canna del fucile e della baionetta. Attualmente si registra un intervento di parziale pulitura delle scritte vandaliche e un intervento di sistemazione delle zone a prato, per cui l'itinerario ha riconquistato parte del carattere dovuto alla sacralità del luogo. |
Bibliografia |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 12; Brunori 2012, pp. 89-92, nn. 30-30c. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Dario Lupi, Parchi e Viali della Rimembranza, Firenze, Bemporad, 1923; A. Berton, parchi e viali della Rimembranza in Toscana, in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 1998 (1999), 6, pp. 98-123; Gabriele Corsani, Nei parchi della Rimembranza: note per un itinerario, in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 1998 (1999), 6, pp. 98-123; Jacopo Nappini, I parchi della Rimembranza a Firenze 1922-1926, in "Religioni e Società", XVII, 2002, 43, pp. 118-132; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, pp. 34-35. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/01/2016 |
Data ultima modifica |
06/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
parco, monumento, scultura. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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