Note storiche |
Si tratta di un edificio attualmente di una certa estensione, con i prospetti organizzati sia su via del Campanile sia su via delle Oche (dove attualmente è l'ingresso principale all'edificio) su quattro piani per altrettanti assi di finestre. Non si rilevano all'esterno elementi architettonici d'interesse ma si segnala, sull'ingresso segnato con il civico 1 di via del Campanile, un pietrino che riconduce la proprietà dell'immobile all'opera di Carità dei Cappellani di Duomo, accompagnato dal numero progressivo 41 in cifre romane, a indicare la posizione dell'edificio nell'elenco delle possessione dell'Opera (si tratta del numero più alto riscontrato nel centro storico relativo ai beni di questa istituzione). A precisare il dato si riporta quanto annotato da Francesco Bigazzi (1886, pp. 212-213) anche se in riferimento a un altro edificio di pertinenza della stessa Opera: "Nel 1487 fu istituita in Firenze una Congregazione di Sacerdoti, la quale fu chiamata Opera di Carità allo scopo di sovvenire tutti quei Cappellani del Duomo quando essendo infermi si trovassero in tale miseria da non potersi curare secondo che richiedeva la loro malattia. Coll'andar del tempo quest'Opera di Carità accrebbe il suo patrimonio non solo per i sacerdoti, che volontariamente vi si erano ascritti, ma più ancora per i lasciti a suo favore di molte pie persone. Per la qual cosa tutte quelle case, sulle quali si vedono di simili memorie, stanno queste a dimostrare i lasciti di benefattori, che vennero ad aumentare il capitale di quest'aggregazione che si chiamò, come ho detto, Opera di Carità de' Cappellani del Duomo". Sulla stessa Opera si vedano anche le note - accompagnate da un severo giudizio sugli statuti e sull'attività dell'istituto - in Passerini 1853, pp. 533-538. Per quanto riguarda il fronte su via delle Oche si segnala la presenza di un rilievo in marmo in prossimità del portone, in ricordo di don Luigi Stefani, cappellano della Misericordia di Firenze. |