Scheda Casa della Chiesa Evangelica Metodista |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Via de' Benci 7- 9 |
Denominazione |
Casa della Chiesa Evangelica Metodista |
Altre denominazioni |
Convento di San Jacopo ai Fossi |
Affacci |
via delle Brache |
Proprietà |
monastero Vallombrosano di San Salvi, convento Agostiniano della congregazione di Lombardia, Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Savonarola Girolamo. |
Note storiche |
L'edificio nasce come parte del complesso di San Jacopo ai Fossi (o tra' Fossi), costituito dalla vicina chiesa e da una serie di ambienti un tempo adibiti a convento. La storia di questi ultimi è quindi strettamente legata alla presenza della chiesa, che già sappiamo esistente nell'XI secolo (secondo la tradizione eretta dai padri secolari con materiali recuperati dal vicino anfiteatro romano) e che, per donazione fatta da papa Alessandro III con bolla del 27 maggio 1170, era pervenuta ai monaci vallombrosani di San Salvi. Al tempo la chiesa guardava ad oriente e quindi la facciata prospettava su una piazza posta laddove oggi è tracciata via delle Brache. Furono gli stessi monaci vallombrosani che capovolsero l'ingresso della chiesa portandolo sull'antica via del Fosso, presumibilmente attorno alla fine del Trecento, quando questa si era oramai configurata come strada di notevole importanza nell'assetto della Firenze del tempo. Nel 1532, con decreto del 6 aprile, papa Clemente VII assegnò la chiesa e il convento ai frati Agostiniani della congregazione di Lombardia (che avevano avuto smantellato il loro monastero fuori porta San Gallo nell'assedio del 1529-1530): nel decreto si includeva nella donazione una casa contigua alla chiesa di proprietà dei Medici. A fianco a questa un'altra casa fu acquistata direttamente dai frati per ampliare il convento. Gli Agostiniani (e per alcuni periodi i Domenicani e gli Umiliati) tennero il complesso fino al 1810: nel 1821 la chiesa fu dichiarata prioria sotto la direzione dei padri secolari, quindi, nel 1849, soppressa come parrocchia. In questo stesso periodo tutte le opere d'arte presenti furono disperse, e il convento trasformato in deposito militare. Nel 1874 l'intero complesso fu acquistato dal reverendo John Mac Douglall della chiesa Scozzese e donato alla chiesa Libera poi diventata chiesa Evangelica Italiana. In questa fase della sua storia ebbero sede in questi ambienti l'Istituto Evangelico del Ferretti e, nel 1909, un collegio per fanciulli profughi dal terremoto di Messina. Con il passaggio dell'immobile alla Chiesa metodista Wesleyana il complesso edilizio ospitò l'Orfanotrofio E. Pestalozzi (si veda la targa ancora presente), fino a quando l'istituzione si fuse nel 1943 con l'Istituto Gould trasferendo la sua sede in via de' Serragli. Successivamente l'immobile fu utilizzato a fini residenziali, mentre la chiesa fu adattata a locale di culto della comunità metodista di Firenze. La casa oggetto di questa scheda si presenta su via de' Benci nelle forme assunte nei primi decenni del Novecento, a seguito di un intervento (1939) che ne ha ridisegnato il fronte in stile neomedioevale, caratterizzato da buche pontaie con mensole in forte aggetto, svilito dalla recente tinteggiatura che non ha tenuto di conto dell'originaria volontà di armonizzare la casa agli edifici in pietra forte antistanti. Al di là di tale affaccio, il complesso si sviluppa essenzialmente lungo via delle Brache, giungendo fino a via de' Neri, organizzandosi attorno ad un ampio chiostro interno. Nell'androne a cui si accede dal n. 9 sono due memorie, una riferita a Girolamo Savonarola, l'altra in ricordo del riscatto del complesso da parte del reverendo Mac Douglall, quindi dell'istituzione della chiesa Evangelica e delle scuole popolari. Oltre l'androne è il chiostro, porticato sul lato addossato alla chiesa e su quello opposto, con colonne ed altri elementi in pietra serena databili ai primi del Seicento (su un architrave è la data 1609). Notevole la scala che accede al piano superiore con accesso al termine del loggiato. Si segnala nel cortile la presenza di due traguardi in marmo a segnare i livelli raggiunti dalle acque del fiume in occasione delle alluvioni del 3 dicembre 1740 e del 3 novembre 1844. Danneggiato notevolmente a seguito dell'alluvione del 1966 il complesso è stato restaurato negli anni settanta. |
Bibliografia |
Fantozzi 1842, pp. 227-232, n. 37; Limburger 1910, n. 360; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 118; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 172-173; Paolini (Benci) 2008, pp. 54-55, n. 8; Paolini 2009, pp. 84-85, n. 88. |
Approfondimenti |
Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, I, Del Quartiere di Santa Croce, parte I, 1754, pp. 261-274 (S. Iacopo tra' Fossi); Saulo Torti, La chiesa di San Jacopo trafossi e le sue opere d'arte, Firenze, tip. Ciardelli, 1909. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa Evangelica Metodista su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
21/03/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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