Tecnica di riproduzione fotografica capace di restituire le caratteristiche tridimensionali di un oggetto, inventata nel 1947 dal fisico americano Dennis Gabor e perfezionatasi negli anni Sessanta del Novecento parallelamente alla scoperta del laser. Si basa sulla sovrapposizione di onde luminose, originate da un fascio di raggi laser riflesso dall'oggetto colpito, con altre originate dalla medesima fonte laser riflesse con uno specchio: le onde, intersecandosi sulla lastra o pellicola impressionabile in tutto il suo spessore, formano un reticolo di fasci d'interferenza contenente tutte le informazioni ottiche sulla struttura dell'oggetto. La tecnica può trovare importanti impieghi, oltre che nell'ambito della catalogazione dei beni artistici, nella diagnostica e del restauro, consentendo di rilevare e studiare (interferometria) fenomeni di degradazione non immediatamente visibili a occhio nudo, come sollevamenti del colore, deformazioni del supporto, ecc., semplicemente registrando su una stessa lastra due ologrammi prima e dopo che le deformazioni si sono verificate. Dal greco hòlos, tutto, e gràphein, scrivere. |