Denominazione generica delle rocce compatte, specialmente in quanto utilizzate come materiale da costruzione. Nel corso del tempo vari materiali litoidi sono stati utilizzati, oltre che nella scultura, anche come supporto pittorico per la realizzazione di veri e propri dipinti da cavalletto, per lo più nell'ambito di ricerche tese a individuare materiali particolarmente solidi e non soggetti a alterazioni, in modo da ottenere pitture inalterabili nel tempo. In particolare tra il XVI e il XVII secolo tali sperimentazioni hanno interessato lastre di lavagna (ardesia), pietra di paragone, marmo, lapislazzuli, agata, alabastro, diaspro, calcare albarese (pietra paesina e lineato d'Arno), dipinti con la tecnica a olio, in molti casi sfruttando come elemento compositivo le stesse venature, le inclusioni e il colore del supporto. Degli accorgimenti da prendere per dipingere su pietra parlano, tra gli altri, Cennino Cennini (fine sec. XIV), Giorgio Vasari (1550), Francisco Pacheco (1649), Filippo Baldinucci (1681). |