o rapillo (arcaico), polvere di Pozzuoli. Roccia eruttiva effusiva contenente silice reattiva, di scarsa coerenza e di varia colorazione, originariamente proveniente dall'area di Pozzuoli (Italia), da cui la denominazione. Usualmente il termine indica polveri vulcaniche di vario genere che, mescolate a una malta di calce aerea, conferiscono a questa caratteristiche di idraulicità (vedi malta pozzolanica, carica pozzolanica). Più in particolare tra le pozzolane naturali si comprendono sia i materiali incoerenti provenienti dalla Campania, dal Lazio e dalla cosiddetta terra di Santorino, sia materiali compatti come il tufo napoletano e laziale e i trass tedeschi. Così Filippo Baldinucci (1681): "Rapillo. Altrimenti detta, polvere di Pozzuolo. Qualità di rena che serve per fare smalti. Trovasi in gran copia ne' campi che sono presso al monte Vesuvio: questa mescolata con calcina, non solo dà fortezza agli edifici maestri, ma a quelli che si fanno sotto acqua". Dal latino puteolana (pulvis), con il significato di (polvere) di Pozzuoli.