o grata, quadrettatura. Sistema di riporto di un disegno, per lo più finalizzato al suo ingrandimento, basato sul rapporto dei quadrati misurati sull'originale e di quelli tracciati in scala sulla nuova superficie dove si deve riprodurre la composizione. L'uso della rete è ampiamente attestato a partire dal XIV secolo sia per la realizzazione di dipinti murali sia per pitture su tavola e tela. Dell'impiego in ambito cinquecentesco testimonia Giorgio Vasari che, nell'introduzione alle Vite (1568), parlando dei sistemi di riporto dei disegni, precisa: "E se in quelli fussero prospettive, o casamenti, si ringrandiscono con la rete; la qual'è una graticola di quadri piccola, ringrandita nel cartone, che riporta giustamente ogni cosa". Per il Seicento valga invece la testimonianza offerta dal Vocabolario di Filippo Baldinucci (1681): "Rete. Dicono i pittori tirar la rete, quando volendo da qualche piccolo disegno fare un'opera grande, o copiare appunto una pittura o disegno grande, tirano alcune linee per l'altezza e per la larghezza del disegno o pittura, con distanze uguali, e così con l'intersecarsi delle linee, viene a riempirsi il disegno o pittura, che essi vogliono copiare, di perfetti quadrati, ciascuno de' quali, cadendo sopra alcuna parte della pittura, rende più facile l'imitare, e proporzionare la parte contenuta; perché all'incontro tirano anche i medesimi quadrati, tanto maggiori a proporzione, quanto vogliono che sia l'opera, nel quadro da dipingersi, e così in ogni quadrato ritraggono quella parte, che corrisponde nel retato esemplare, con gran facilità, e danno la stessa proporzione al tutto, che hanno i quadrati dell'esemplare con quelli della copia". |