Condizione fondamentale richiesta in un intervento di restauro, per cui si assicura che un materiale utilizzato possa essere anche dopo un lungo periodo di tempo rimosso e che conseguentemente una operazione possa essere, nel suo complesso, reversibile, con la possibilità di riportare l'opera allo status anteriore all'intervento. Tenendo presente che alcuni interventi non possono assicurare tali condizioni (come accade per la pulitura delle superfici, con vari tipi di consolidamento e con le stuccature interne), si definirà la reversibilità come un criterio a cui tendere sempre quando possibile, e come elemento discriminante nei confronti di alcune operazioni, a meno che queste siano le uniche per impedire la degradazione o la perdita dell'opera. Vedi anche removibilità (criterio insito in quello più ampio di reversibilità) e compatibilità. |