Nome antico dell'acido nitrico, in particolare in riferimento al suo impiego nelle tecniche indirette di incisione in cavo, da cui lo stesso termine acquaforte (vedi) a indicare uno specifico procedimento operativo e lo stesso risultato ottenuto con la stampa della matrice trattata con l'acido. Così Filippo Baldinucci (1681): "Acqua forte da intagliare in rame. Un'acqua di più materie composta, che serve per intagliare in rame vernicato con vernice dura, e anche con vernice tenera; e si fa in questo modo. Pigliasi aceto bianco fortissimo, once sei di sale armoniaco bianco trasparente puro e netto, altre once sei sal comune della stessa qualità e perfezzione, e once quattro verderame netto senza alcuna rastiatura di rame, e fatto il tutto bollire in pentola ben invetriata e ben coperta, si mescola con un bastone, fredda che sia s'infonde in una caraffa, e se dopo due giorni incirca, si conoscerà che sia riuscita troppo forte, onde venga ad allargar troppo l'intaglio, s'allunga con infondervi altro aceto a discrezione". |