o scialbatura. Nella letteratura artistica antica indica uno strato di intonaco chiaro e particolarmente fine (al punto tale da poter essere talvolta steso a pennello) ovvero, nella procedura di esecuzione di un intonaco, l'ultimo strato ottenuto con la stesura di malta confezionata con sabbia finissima. Il Glossario per rivestimenti a intonaco (1992) segnala come il termine potesse ugualmente indicare, nell'area romana e fino a tutto l'Ottocento, "una tinta stesa a pennello costituita da calce diluita in acqua (o gesso per interni) colorata con pigmenti di origine inorganica". A fianco di queste accezioni, in ambito prettamente storico artistico, si registra poi una identificazione dello scialbo con lo strato di intonaco o calce posto a coprire una più antica pittura murale. Vedi scialbato. Così il Dizionario tecnico (II, 1887): "Scialbo. Lo stesso di intonaco, considerata di per sé la terza mano che lo costituisce". Derivato di scialbare, dal latino exalbare, imbiancare, derivato di albus, bianco. |