Tavoletta di legno - tradizionalmente in bosso o fico - opportunamente trattata e preparata con un leggero strato di osso macinato, in modo da poter servire quale supporto per disegni tracciati con uno stile metallico, cancellabile e riutilizzabile. L'uso diffuso di queste tavolette da disegno - sicuramente dal Trecento fino a tutto il Seicento e oltre - è da mettere in relazione con gli alti costi dei supporti in pergamena e carta, considerati comunque proibitivi per disegni preparatori e, soprattutto, per esercitazioni. Cennino Cennini (fine sec. XIV) dedica ben quattro capitoli del suo libro per descriverne la preparazione, soffermandosi in particolare ad indicare la preparazione della polvere d'osso, ricavato o dalle "cosce e dalle alie delle galline, o di cappone", oppure "dalla coscia del castrone [...] e della spalla". Seppure in termini molto più sintetici Filippo Baldinucci (1681) riprende alla lettera le indicazioni cenniniane (vedi tavoletta concia). |