o tira linee. Strumento da disegno che serve a tracciare con l'inchiostro linee di spessore costante. E' costituito da due lame d'acciaio montate su un manico e terminanti in una punta stretta, dove le due lame si toccano, consentendo all'inchiostro che qui è trattenuto di depositarsi lungo il percorso della punta. Giacinto Carena (1853) descrive un tiralinee così come appare nella sua evoluzione nel corso della prima metà del XIX secolo: "sono due laminette elastiche, parallele, fermate in cima di un'asticciuola a uso di manico: le due estremità libere di esse, assottigliate e quasi appuntate: le punte da potersi accostare, e anche toccare mediante una piccola vite trasversale. Fra esse, un poco al di sopra della punta, e colla penna molto intrisa, ponesi una grossa goccia d'inchiostro. Il tiralinee menato allora sulla carta vi segna linee più o meno sottili, secondo che è più o meno stretta la vite. Talora un tiralinee è fatto acconcio ad essere sostituito a una delle gambe di un compasso, e allora con esso si possono descrivere circoli, od archi di circolo". Precisa il Dizionario tecnico (II, 1887): "[...] avvi un'altra forma di tira linee, che consiste in una verghettina di acciaio scavata a forma di cucchiaio allungatissimo terminato all'estremità inferiore da piccolo solco pel quale passa sulla carta l'inchiostro, o altra tinta che si è messa nell'incavo". Vedi anche compasso a punte mobili.