Termine francese con il significato letterale di scollatura. Tecnica caratterizzata da interventi tesi a lacerare e strappare (scollare) materiali cartacei montati su un supporto quali, ad esempio, cartelloni pubblicitari, manifesti murali stratificati, ecc., in modo da portare alla luce sia porzioni di strati diversi (ovvero campi di colore o porzioni di immagini), sia gli spessori delle carte stesse. Il procedimento, inverso a quello del collage (vedi), è stato sviluppato come forma di espressione artistica negli anni ottanta del secolo scorso da artisti del gruppo Nouveaux réalistes, in particolare da Raimond Hains, Jacques de la Villeglé e Mimmo Rotella. |