o fiele di bue. Sostanza liquida di colore giallo verdastro, più o meno densa, vischiosa, secreta dalle cellule epatiche e raccolta nelle vie biliari e nella colecisti (in questo caso dei bovini). Depurata e decolorata trova vari impieghi nelle tecniche pittoriche e, in particolare, nel favorire l’adesione di materiali acquosi (colori o altro, vedi acquerello) su superfici grasse o untuose. Le sue proprietà sgrassanti la rendono di particolare importanza nelle tecniche miste: come sottolineato nella manualistica tradizionale, l’uso di velature ad acquerello su stesure ad olio è infatti reso possibile proprio grazie a una mano intermedia di fiele di bue. Viene inoltre utilizzata come fissativo per tempere, acquerelli e disegni e come mordente (misto a gomma arabica) nel processo di doratura a missione (vedi). Nel restauro può essere aggiunta alle colle per aumentarne la bagnabilità. |