o bianco di calcio, bianco di Firenze, calce spenta, gesso di Firenze. Si tratta di idrossido di calcio, ottenuto per cottura del calcare a 900 °C, successiva idratazione e setacciatura: essiccando diventa carbonato di calcio. Utilizzato fino dalla preistoria è ricordato, tra gli altri, da Plinio (I sec. d. C.) e da Cennino Cennini (fine sec. XIV). Si presta ad essere utilizzato nell'affresco (grazie alla sua eccellente stabilità e per la sua ovvia compatibilità con gli intonaci) e nella pittura a tempera. Il potere coprente è debole. |