Vedi blu egiziano. E' il più antico pigmento artificiale conosciuto, realizzato con silice, un composto di rame (probabilmente malachite) carbonato di calcio e carbonato di sodio, il tutto portato a una temperatura di 900 °C circa e quindi macinato. Si ottiene così un blu con tonalità che vanno dal chiaro allo scuro, in relazione alle modalità di riscaldamento e della stessa macinatura. Utilizzato soprattutto nell'antichità, in Egitto, dagli etruschi e dai romani, è descritto da Teofrasto di Ereso (IV sec. a. C.), Vitruvio (27 a.C.) e Plinio (I sec. d. C.). L'impiego è essenzialmente legato alle tecniche di pittura murale. |