Vedi terra di Cassel. Pigmento di colore bruno rossastro, composto per più del 90% da materie organiche risultanti dalla decomposizione di vegetali su sali di ferro contenuti nel suolo. Si ottiene per calcinazione di terre bituminose o di solfato ferroso più allume e silice. Come pigmento è stato utilizzato a partire dalla fine del XVI secolo, fino a raggiungere una larga diffusione negli impieghi artistici nel corso del XVIII secolo. Di basso potere coprente e scarsamente stabile alla luce ha trovato essenzialmente impiego per velature. E' inoltre documentato il suo impiego tra i pigmenti utilizzati per la colorazione dei marmi artificiali. Esistono evidenti parallelismi tra la terra di Cassel e la terra di Colonia: spesso i due pigmenti vengono identificati, altre volte vengono descritti dalla letteratura come più o meno bruni l'uno rispetto all'altro. La terra di Cassel è in realtà leggermente più chiara rispetto a quella di Colonia e, comunque, dalla fine del Settecento, i termini sono stati indubbiamente utilizzati come sinonimi (insieme a quello di bruno Van Dyck) ingenerando una certa confusione sull'argomento. |