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Lemma
brunitura
o burnitura. Operazione di levigatura e lucidatura di una superficie tramite sfregamento di un apposito strumento detto brunitoio. Cennino Cennini (fine XIV sec.) utilizza il termine, tra l'altro, indicando i modi di rendere morbida e lucida la carta bambagina: "Se caso fosse che la carta bambagina o pecorina non fosse piana a tuo modo, piglia la detta carta, pigliala e mettila in su 'n un'asse di noce, o in su 'n pietra ben piana e pulita. Poi metti un foglio di carta bambagina, ben netto, sopra quella che hai tinta, e con prieta da brunire oro brunisci con buona forza di mano; e così per questo cotal modo verrà morbida e polita. Vero è ch'a alcuni piace molto brunire per su per la carta tinta, cioè che la pietra da brunire la tocchi e cerchi, perché l'abbi un poco di lustro: poi fa' come a te piace; ma 'l primo mio modo è migliore". Dal XVI secolo il termine indica per lo più l'operazione di lucidatura di una superficie in oro o dorata (vedi doratura), come confermano gli scritti di Benvenuto Cellini (1568) e di Filippo Baldinucci (1681). Così Giacinto Carena (1853), all'articolo dedicato all'arte orafa: "Brunitura, l'azione del brunire, e anche quel lustro che prende il metallo quando è brunito". Dal franco brunjan, rendere bruno lucente.
 
note:
 
inglese
burnishing
francese
brunir