o nero goccia, nero dei tipografi, fumo degli stampatori. Pigmento nero ottenuto per calcinazione di pezzetti di avorio, noccioli di pesco, ramoscelli di luppolo, grappoli d'uva e feccia del vino in assenza d'aria. Appare utilizzato essenzialmente nell'antichità. E’ probabilmente da identificarsi con il ‘fumo degli stampatori’ ricordato da Giorgio Vasari (1550). |