Metallo nobile, di colore giallo caratteristico, duttile e malleabile. Si trova allo stato nativo in giacimenti primari (di origine eruttiva) o in giacimenti secondari (o alluvionali) di origine sedimentaria, sotto forma di pagliuzze o pepite frammiste a sabbia o ghiaia. Per quanto sia stato ritenuto per migliaia di anni un metallo assolutamente inalterabile e incorruttibile, si scioglie in acqua regia, acqua di cloro, acqua di bromo e nelle soluzioni di cianuri in presenza di ossigeno. Ha trovato e trova impiego in numerose espressioni artistiche, compresa la pittura dove è stato utilizzato come pigmento. Per quanto riguarda il processo di polverizzazione, per ovviare alle difficoltà della macinazione fortemente limitata dalle caratteristiche di plasticità e malleabilità del materiale, si aggiungeva del miele durante il processo di macinazione, poi facilmente eliminabile. Altra possibilità era quella di impiegare oro già raccolto sotto forma di polvere per setacciatura delle acque dei fiumi. Ampiamente utilizzato nella miniatura, l'oro in polvere ha continuato a caratterizzare la tavolozza degli artisti per tutto il Rinascimento, in modo particolare per il suo impiego in lumeggiature. Vedi inoltre foglia d'oro, doratura, doratura a conchiglia. |